Sono impressionanti le immagini circolate sui social sulla devastazione lasciata all’Istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci e in misura minore all’Istituto professionale Fascetti di Pisa dopo un blitz di alcuni vandali. Armadietti e vetri rotti, computer libri e registri buttati per terra, estintori svuotati, distributori di bibite danneggiati, tablet rubati. Un vero e proprio campionario della stupidità umana quello messo in atto nella notte tra mercoledì e giovedì da un gruppo di delinquenti che hanno agito con il solo scopo di arrecare un danno a tutti, studenti in primis. Perché, sia chiaro, i primi a rimetterci sono proprio i ragazzi che quelle scuole frequentano. Possibile che gli autori di questa azione sconsiderata siano esterni alla scuola, ma al momento non si può escludere che siano invece interni. La prima conseguenza inevitabile è stata la riattivazione della Dad (didattica a distanza), che resterà in vigore per il tempo strettamente necessario a sistemare tutto e sanificare i locali.

Il dirigente scolastico, Federico Betti, come scrive il Tirreno è riuscito a entrare nella scuola solo da una finestra, dopo che tutti gli ingressi erano stati sbarrati, dall’interno, con banchi e sedie. Ma chi sono gli autori di questo gesto? Non si sa ancora, le forze dell’ordine stanno indagando.

I rappresentanti degli studenti del Vinci hanno preso le distanze da quello che è accaduto: “Il nostro istituto ha varie criticità ma non i problemi di aule e spazi come invece hanno altre scuole superiori cittadine – spiegano -. Volevamo concretizzare alcune pratiche di protesta civile, come l’autogestione, per far emergere e comprendere le nostre esigenze. Era già stata esclusa l’occupazione. Ci dissociamo completamente da quello che è successo. Come studenti faremo il possibile e ci mettiamo a disposizione per contribuire al ripristino degli ambienti scolastici”. E sono convinti anche di una cosa, chi ha agito l’ha fatto non per protesta ma solo per vandalismo. “Le finestre delle vetrate – aggiungono – sono state frantumate anche se erano aperte. Questo dimostra che si tratta dia zioni di pro vandalismo. Siamo convinti – concludono – che gli autori non siano studenti dell’Itis ma persone esterne”. Vedremo cosa scopriranno gli inquirenti.

 

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