L’artista fiorentino Roberto Falsini, che ha all’attivo numerose mostre, ha riprodotto una sua versione del “Game changer”, dipinto di Banksy simbolo del Covid dedicato agli operatori sanitari britannici, venduto da Christie’s per oltre 19 milioni di euro. Nell’opera si vede un bambino che preferisce giocare con una bambola-infermiera anziché con i supereroi tipo Batman e l’Uomo Ragno.

La riproduzione di Falsini è stata donata da Net Studio Spa alla Fondazione Ami Prato, che l’ha poi esposta nel reparto pediatrico dell’Ospedale Santo Stefano per ringraziare tutti gli operatori sanitari per il impegno e la dedizione.

“Deciso il soggetto – hanno spiegato i promotori dell’iniziativa – abbiamo subito capito che la cosa migliore sarebbe stata donare l’opera a chi si occupa di sanità infantile. Ami Prato era la soluzione perfetta, e siamo felici che abbiano accettato questo nostro piccolo contributo esponendo l’opera di Roberto Falsini nella loro sede all’ospedale nuovo. Trasformare un rifiuto inquinante in un’opera d’arte, che ringrazi gli Operatori Sanitari e allieti chi ha bisogno di cure, è un’operazione che ci riempie di orgoglio”.

La consegna ufficiale dell’opera è avvenuta il 30 settembre, alla presenza dell’autore e di Daniela Matarrese, direttore Sanitario dell’Ospedale di Prato, Claudio Sarti, presidente della Fondazione Ami Prato, Matteo Biffoni, sindaco di Prato.

L’artista Falsini, noto per le “opere d’arte alternative”, ha avuto l’idea di restituire vita ai monitor piatti guasti. Sui pannelli neri degli schermi applica la tecnica del graffito con punta di legno su vernice acrilica. I soggetti della collezione “Black Lcd Exploitation” sono numerosi: dai maestri del Comics come Pratt, Manara, Crepax e Sclavi per arrivare alla Street Pop Art di Haring, Banksy e passa dalle icone della Musica e del Cinema, ai Grandi della storia dell’Arte.

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