Dieci dicembre 2019. Al Museo della Conceria di Santa Croce sull’Arno (Pisa) si tiene una grande cena di auguri in vista delle imminenti feste di Natale. Sono presenti molti politici. In primis l’allora presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani. Poi alcuni consiglieri regionali del Pd: Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo, Andrea Pieroni ed Enrico Sostegni. Nutrita anche la rappresentanza degli amministratori locali, con i sindaci e diversi assessori dei sei comuni che compongono il Distretto del cuoio: Santa Croce sull’Arno, San Miniato, Castelfranco di Sotto, Santa Maria a Monte, Montopoli Valdarno, Fucecchio. È presente anche l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi. Rappresentato anche il mondo della chiesa, con il vescovo Andrea Migliavacca e don Donato Agostinelli, da poco parroco di Santa Croce sull’Arno, con un passato da operaio proprio in una delle concerie del paese.

Lo scandalo scoppiato qualche giorno fa si tira dietro una lunga scia di veleni (non solo quelli veri, prodotti dalle concerie). L’Associazione conciatori ha elargito finanziamenti ai politici nell’ultima campagna elettorale per le Regionali. Sia a Eugenio Giani che a Susanna Ceccardi. La stessa cifra, ottomila euro. Tutto in regola, sia per l’uno che per l’altro candidato. Però, precisa Ceccardi, “a me nessuno ha chiesto di nominare un capo di gabinetto”. Ceccardi fa riferimento a Ledo Gori, che secondo gli inquirenti i conciatori avrebbero voluto a tutti i costi che restasse capo di gabinetto in Regione anche dopo la fine dei due mandati con Enrico Rossi.

L’europarlamentare leghista al Tirreno racconta anche qualche dettaglio in più su quella famosa cena per gli auguri, organizzata dai conciatori: “Ricordo bene quella cena, era il dicembre 2019. C’erano 200 persone. Al tavolo istituzionale, dove io non fui invitata, sedevano la sindaca Deidda, Giani, Gori e i vertici dell’associazione dei conciatori, perfino il vescovo. Anzi, il gruppone dei sindaci del Pd sghignazzava e rideva perché mi avevano esclusa di proposito, avevano chiesto che fossi messa in un tavolo molto periferico. Ora gli torna bene dire che c’ero. Nei saluti istituzionali non mi fecero neppure parlare, pur essendo l’unica parlamentare europea presente. Qualche amico me lo fece notare, rimarcando lo sgarbo. Non sono mai stata allo stesso tavolo con Ledo Gori in vita mia. L’unica volta che ci ho parlato è stato anni fa in Regione per un incontro che ebbi in qualità di sindaco di Cascina per chiedere maggiori finanziamenti per ripianare i debiti lasciati dal Pd. Da allora, mai più visto e sentito”.

 

Foto: ilcuoioindiretta.it

Autore

Scrivi un commento