La professoressa Maria Chiara Carrozza insegna Bioingegneria Industriale. Nata a Pisa il 16 settembre 1965 è laureata in Fisica all’Università di Pisa ed ha un dottorato in Ingegneria alla Scuola Superiore Sant’Anna. Da anni porta avanti progetti nella biorobotica, biomeccanica e neuro-ingegneria. È stata la più giovane rettrice italiana, oltre che essere autrice di numerose pubblicazioni e brevetti, responsabile di progetti europei, cofondatrice di spin off accademici, presidente di società scientifiche e di panel di esperti. Nella sua carriera accademica vanta diverse esperienze di ricerca in centri e università in Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Cina. Occupandosi di neuro-ingegneria della riabilitazione ha promosso quello che lei stessa ha definito “nuovo umanesimo scientifico, in cui l’evidenza scientifica è il metodo, ma l’umanità l’obiettivo per rendere più forti i fragili”.

Ha avuto anche una parentesi politica, come ministro dell’Università e della ricerca (2013-2014) e parlamentare (XVII legislatura). Da oggi, 12 aprile 2021, è presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Cnr. Sarà in carica per i prossimi quattro anni. “Voglio augurare buon lavoro al neo presidente e ringrazio il presidente Massimo Inguscio per il grande lavoro svolto in questi anni”, ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. “Con questa nomina il Cnr torna a essere nel pieno delle sue funzioni organizzative e gestionali, oltre che scientifiche. Il ruolo che questo Ente sarà chiamato a svolgere nei prossimi anni – ha aggiunto – sarà strategico per la crescita di tutto il Paese e per la competitività internazionale: dovrà essere un vero motore, in modo trasversale su tante tematiche e settori, per valorizzare e fare emergere le tante potenzialità che esistono nel sistema della ricerca italiana”.

Molto soddisfatta Maria Chiara Carrozza. “Essere la prima donna alla guida del più importante e grande centro di ricerca del Paese è una sfida e una responsabilità senza precedenti. Ma anche un cambio di passo e di prospettiva. Confido sull’aiuto e sulla collaborazione di tutte le ricercatrici e ricercatori dell’Ente, sulle loro preziose indiscusse competenze e sul loro entusiasmo. Insieme – ha concluso – dobbiamo riportare al centro dell’attenzione sociale, economica e politica la ricerca unico volano per la ricostruzione del Paese e il futuro dei giovani”.

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