Accogliendo il ricorso presentato da un gruppo di cittadini il Tar della Toscana ha annullato l’ordinanza del presidente della Regione, Eugenio Giani, emanata per permettere il rientro nelle seconde case solo a coloro che hanno il medico di medicina generale nella regione. Secondo i giudici amministrativi l’ordinanza, del 22 gennaio scorso, non rispetta i principi di “adeguatezza” e “proporzionalità”.

Il divieto introdotto dall’ordinanza, che andava a inasprire le disposizioni stabilite dal Governo per l’emergenza coronavirus, secondo il Tar è privo di “motivazione a supporto”, e non appare sostenuto neppure da “comprovate eccezionali ragioni di necessità ed urgenza”. Il Tar della Toscana sottolinea inoltre che la disposizione contenuta nell’ordinanza è stata inserita “senza che sia stata condotta una preliminare istruttoria sull’evoluzione in ambito regionale della situazione sanitaria, ovvero sul raggiungimento di soglie di rischio tali da imporre ulteriori limitazioni alla libera circolazione delle persone nelle more dell’adozione di un successivo Dpcm”.

Ecco come Eugenio Giani il 23 gennaio scorso aveva presentato su Facebook l’ordinanza: “Ho appena firmato una nuova ordinanza per prevenire il più possibile nuovi contagi. Il rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione in Toscana dalle zone classificate gialle, arancioni e rosse è consentito solo per coloro che hanno sul territorio regionale il proprio medico di medicina generale o il pediatra di famiglia. Sono comunque consentiti i rientri motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, per motivi di salute o di studio. Siamo una comunità responsabile, manteniamo la #ToscanasiCura”.

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