Andrea Cosimi

A cinque punti dall’ultimo posto utile per i playoff, occupato al momento dalla Spal, e con sei punti di vantaggio sul quint’ultimo posto, occupato da Brescia e Cremonese, il Pisa dà proprio l’idea di trovarsi in mezzo al guado, non di un campionato anonimo, così come ingiustamente è stato definitivo su un’altra testata, ma certo in una terra di mezzo apparentemente comoda ma che non permette ancora di capire quale possa essere il ruolo dei Neroazzurri nelle quattordici giornate che mancano alla fine della stagione regolare.

Intanto il trittico con le prime tre della classe ha fruttato ben cinque punti, avrebbero potuto essere nove se non ci fossero stati imbarazzi difensivi risultati poi amaramente decisivi. Un Pisa bellissimo a vedersi, con grande identità e che, credo di poter dire senza timore di essere smentito, gioca un calcio tra i più belli della serie cadetta.

Purtroppo per diventare grandi non lo si può essere a metà: prestazioni di grande spessore come quelle viste con Salernitana ed Empoli sono state in parte vanificate, ancora una volta, da topiche nella fase difensiva che potevano essere evitate. Ma il Pisa è questo, squadra che emoziona per il bellissimo gruppo che è stato costruito, che sorprende ed entusiasma per le trame di gioco che esprime, ma che dietro non ha mai trovato la quadra definitiva.

Del resto negare l’evidenza avrebbe il sapore del voler compiacere chissà chi, ma è più consono fotografare la realtà: 36 reti subite sono tante, solo Brescia, Pescara ed Entella hanno fatto peggio fino ad ora, reti che ci sono costate diversi punti che, sommati alle pesanti sviste arbitrali subite, fanno aumentare i rimpianti, perché adesso avremmo potuto essere tranquillamente nella parte sinistra della classifica, a ridosso delle prime.

Anche contro l’Empoli si è visto un Pisa quasi perfetto che ha giocato alla pari contro la capolista e, anzi, avrebbe meritato di vincere: ma io mi chiedo, sul goal di Zurkowski, che chiamava palla da almeno venti secondi, il centrocampista a copertura dove era? E tra tutti gli altri dietro, possibile che nessuno abbia chiamato un movimento diverso che permettesse di impedire al calciatore polacco di calciare indisturbato?

Adesso, in soli otto giorni, il Pisa avrà tre confronti con squadre che precede in classifica: sabato alle 14 arriverà il Vicenza, il martedì a seguire, alle 19, si farà visita all’Ascoli e sabato 6 marzo, sempre alle 14, riceveremo la Reggina.

Tre avversari sulla carta superabili ma in realtà da prendere con le molle, dall’esuberante e per certi versi molto simile a noi Vicenza (quel 4-4 regalato all’andata ancora brucia), all’Ascoli che, molto probabilmente, contro di noi cercherà di montare sull’ultimo treno per la salvezza, per chiudere con la Reggina che, smaltita la delusione per le difficoltà di adattamento alla serie B adesso ha un cammino regolare.

Se queste tre partite frutteranno dai cinque ai sette punti il Pisa potrà pensare di affrontare le ultime undici partite che a quel punto rimarranno nell’ottica di puntare ad un posto playoff.

Diversamente avremo la definitiva consapevolezza che la Salvezza è veramente l’unico obiettivo ragionevolmente plausibile. E conseguibile, perché un Pisa comunque così bello può agilmente raggiungere l’obiettivo primario, viatico di un possibile grande futuro.

Risultati

Frosinone-Pescara 0-0
Cittadella-Reggiana 0-3
Ascoli-Salernitana 0-2
Vicenza-Spal 2-2
Brescia-Cremonese 1-2
Venezia-Entella 3-2
Chievo-Monza 0-1
Pisa-Empoli 1-1
Reggina-Pordenone 1-0
Lecce-Cosenza 3-1

Classifica

45 – Empoli
42 – Monza
41 – Venezia, Salernitana
39 – Cittadella, Chievo
38 – Lecce
37 – Spal
33 – Frosinone
32 – Pordenone, Pisa
29 – Reggina
27 – Vicenza, Reggiana
26 – Brescia, Cremonese
23 – Cosenza
21 – Ascoli
18 – Pescara
17 – Entella

Prossimo turno

Reggiana-Salernitana
Empoli-Venezia
Pisa-Vicenza
Pordenone-Ascoli
Pescara-Lecce
Cremonese-Frosinone
Spal-Reggina
Cosenza-Chievo
Monza-Cittadella
Entella-Brescia

 

Foto: Gabriele Masotti

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