Guido Martinelli

In questo frangente pandemico così doloroso per molti artisti è interessante rendersi conto come loro, così importanti nella vita di tutti noi con la loro capacità di indurci a sognare e a rallegrare il nostro animo portandolo lontano dagli affanni e miserie quotidiane, vivono questo doloroso momento. Inizio così una serie d’incontri con alcuni di loro particolarmente attivi nel territorio pisano partendo dal Balabiott, tana d’artista, uno spazio teatrale multifunzionale che è attivo dal 2019 a Riglione, in Via dei Piastroni 20 ( tel.3519615535-balabiottpisa@gmail.com ). Lo gestiscono Annalisa Pardi e Sara Teresa Russo, due professioniste del settore, laureate in storia del teatro ed attive da più di dieci anni con la Compagnia teatrale “Quieta Movere” che ha raccolto molti premi in diverse rassegne teatrali locali e nazionali. Sara Teresa è attrice oltre che autrice di saggi e articoli di letteratura italiana su riviste nazionali specializzate nonché di una monografia su Dino Buzzati. Anche Annalisa non è da meno dato che, oltre ad essere anch’essa attrice è drammaturga delle opere messe in scena dal gruppo, è scrittrice di una decina di romanzi di cui l’ultimo, “Il tocco del maestro”, è uscito per i tipi delle edizioni “Leone” nel febbraio di quest’anno, poco prima che il diluvio pandemico irrompesse nelle nostre vite. Sentiamo direttamente, a doverosa e debita distanza, la voce di Annalisa per farci raccontare un po’ di questa tana così priva di artisti in questo terribile periodo.

Annalisa, ci parli intanto dell’origine di questo nome “Balabiott”.
Balabiott è un termine dialettale lombardo che significa letteralmente “danza nudo”, ed è ispirato ad una comunità che agli inizi del Novecento viveva ad Ascona, località svizzera del Canton Ticino sul Lago Maggiore, promossa da vegetariani, socialisti utopisti, naturisti, femministi, così liberi di costumi al punto da “danzare nudi” nel bosco e per questo ritenuti dai contadini locali dei pericolosi perdigiorno. Si è ispirato ad una comunità simile sorta in quel di Capri anche Mario Martone col suo film “Capri-Revolution”.

Ora come se la passano le balabiottine?
Hanno messo i remi in barca, amareggiate anche perché avevano organizzato tutte le loro attività in sicurezza, ligie alle indicazioni dei dcpm governativi, e speravano di continuare in qualche modo i propri percorsi artistico-ricreativi. (interviene Sara Teresa Russo) Confermo e condivido anche perché, sin dalla sua apertura la tana è sempre stata
frequentata da molte persone dato che la nostra associazione, affiliata CSEN, è uno spazio accogliente dotato anche di bar, dove ci si può ritrovare oltre a partecipare alle proposte portate avanti da operatori professionisti di grande esperienza e preparazione. Ad esempio accogliamo un corso di Danza Tribal Fusion tenuto da Elisa Vincenti, una disciplina che mescola danze orientali, il flamenco e la danza moderna.

Quali sono, Annalisa, nel dettaglio i percorsi artistici che sviluppate nella vostra tana?
Eventi e spettacoli nostri e di altri; burlesque, corsi di scrittura, dizione ed emissione vocale, recitazione per bambini, ragazzi e adulti; hatha yoga condotto da Barbara Caleo; pilates, e appunto le danze orientali cui accennava Teresa.

Pare interessante la proposta del Burlesque, Annalisa, se ne può sapere di più?
È un’arte teatrale, nata con intento satirico e da non confondersi con il classico spogliarello, che gestisco in prima persona, con il supporto di Teresa, dato che sono operatrice del settore col nome d’arte di Lily De Non. Il burlesque è aperto a donne di ogni età e taglia, ed è basato sull’apprendimento di alcuni gesti che hanno a che fare con danza,
mimo, teatro ed è improntato al divertimento e alla ricerca, attraverso un training creativo, dell’invenzione di un personaggio rétro lontano dal quotidiano e dall’immagine che si ha di sé stessi; in questo modo si può arrivare a scoprire qualcosa di sé stessi che non si conosceva ancora.

Il vostro, Sara, è uno spazio attrezzato utilizzabile?
Certo, trattasi di uno spazio teatrale con palcoscenico dotato di illuminazione scenica basilare e di tutti gli attrezzi essenziali per la messa in scena, comprese le immancabili quinte e i fondali per realizzare spettacoli; quindi può accogliere le esigenze di artisti di ogni tipo. Siamo aperte ad accogliere spettacoli, concerti, performance, stage ecc.. Possono assistere agli spettacoli, in era pre-covid, fino a 75 spettatori.

Teresa, che tipo di teatro mettete in scena direttamente, e soprattutto quale spettacolo state preparando?
Come compagnia teatrale attiva dal 2003 ci occupiamo principalmente dell’allestimento di spettacoli di prosa con testi originali in cui spesso, col nostro terzo complice, Alessandro Feron, recitiamo più personaggi a testa. Ora stiamo preparando una riduzione a due personaggi dei “Giganti della montagna” di Luigi Pirandello.

Buona fortuna, allora, Balabiottine, e che la tana torni a ripopolarsi di sani animali da palcoscenico.
Grazie, speriamo davvero di poter riprendere al più presto il nostro cammino.

Adda passà ‘a nuttata, signori e signore, e che si torni al più presto a riveder le stelle!

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