Doccia fredda per Prandelli, il cui ritorno a Firenze viene battezzato da una sconfitta (meritata) ad opera del Benevento. A decidere la sfida del Franchi il gol di Improta al 7′ della ripresa, abile a sfruttare, grazie alla complicità del neo entrato Insigne, un erroraccio in disimpegno sulla tre quarti di Biraghi. I sanniti salgono al 12° posto agganciando lo Spezia a quota 9 e scavalcando proprio i gigliati 14esimi con 8 punti. Molto deludente la prestazione della Fiorentina, nonostante il cambio di modulo deciso dal nuovo allenatore: dal 3-5-2 al 4-2-3-1, poi divenuto a gara in corso 4-3-1-2. Delude anche Ribery, incapace di incidere e lontano dalla manovra, anche se ha lasciato il campo dopo soli 40 minuti per un infortunio. Prima di lui, durante il riscaldamento pre gara, si era fatto male anche Bonaventura. Ma la squadra viola non può accampare scuse per giustificare la prestazione decisamente sotto tono.

“In questo momento le emozioni che ho provato non contano – dice Cesare Prandelli ai microfoni di Sky Sport -. Sono deluso e amareggiato perché devo capire molte cose. C’è tanto, veramente tanto, da lavorare”. Il ko subito in casa ha rovinato la festa dell’allenatore per il suo ritorno sulla panchina viola dopo 10 anni. “Alla prima difficoltà la squadra diventa timida, timorosa e gioca singolarmente. Le emozioni sono forti, ma ora c’è più delusione. Forse ci sono aspettative troppo alte su alcuni giocatori. Per reggerle devi avere personalità e iniziativa. Quello che mi preoccupa di più è la fragilità e ne parleremo già da domani. È un problema basilare, superiore ai moduli e ai numeri. Alla prima difficoltà la squadra si è persa tatticamente, tecnicamente e di personalità”.

“In questo momento siamo distrutti, psicologicamente ed emotivamente”, ammette il direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè. “È una prestazione che non ci sta, che ha fatto venire fuori tutte le nostro problematiche. Alla prima difficoltà siamo andati in depressione, non abbiamo più giocato la partita. Il Benevento è stato bravo a chiuderci ogni spazio. Mi dispiace per tutti, per i nostri tifosi, per il presidente, questo è un momento in cui non possiamo mollare, bisogna lavorare duramente e tirarci fuori da una situazione che non ci appartiene. Questo è un momento molto difficile per un dirigente ma deve cercare insieme alla società e a tutti quanti aiutare l’allenatore e la squadra a superare questo momento. È un momento dove ognuno di noi deve tirare fuori il senso di appartenenza, deve metterci non il 100%, il 1000 per 1000 delle proprie forze fisiche e mentali, per dimostrare che non siamo questi”. Poi riconosce a Prandelli di aver “lavorato duramente in questi giorni, ha lavorato su ogni tipo di aspetto, io credo molto nel suo lavoro. Sicuramente porterà dei benefici ma ora tocca a noi rimboccarci le maniche”.

Grandissima soddisfazione per il mister del Benevento, Filippo Inzaghi. “Sono orgoglioso per questi ragazzi, sono stati fantastici, hanno fatto un’impresa. Se guardiamo alla formazione della Fiorentina non ci dava scampo nessuno ed invece con carattere, determinazione e coraggio ce l’hanno fatta. Sono felice per loro. I giocatori sapevano di dover andare incontro ad una sfida improba da tanti punti di vista e l’hanno affrontata con umiltà e grande rispetto degli avversari, ma allo stesso tempo con voglia di superarsi ancora una volta – ha aggiunto l’ex attaccante di Juve e Milan – Faccio loro i complimenti perché mi regalano sempre grandi soddisfazioni e cercano sempre di superarsi. Abbiamo rischiato solo su Vlahovic mentre loro avevano in rosa anche gente come Ribery e Castrovilli. La squadra ha grandi certezze. Ci mancavano giocatori e non si è visto, questo è molto importante”.

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