Andrea Cosimi

Cercherò di sintetizzare i punti salienti del nuovo Dpcm in vigore dal 14 ottobre, strumento legislativo di natura eccezionale al quale ormai siamo abituati. Per chi lo vorrà, rimando alla lettura completa del testo completo (leggi qui). Si impone l’obbligo delle mascherine ovunque, anche all’aperto (!) e se ne raccomanda l’uso pure nella propria abitazione in presenza di persone non conviventi. La distanza di sicurezza interpersonale è stabilita in un metro. Esentati dagli obblighi di cui sopra coloro che stanno svolgendo attività sportiva (ma in questo caso la distanza sale a due metri), i bambini di età inferiore ai sei anni e i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso delle mascherine. Se si ha la febbre da 37,5 in su si deve rimanere in casa e contattare il proprio medico curante.

Confermati i mille spettatori per gli eventi sportivi all’aperto e i duecento per quelli al chiuso (tetti massimi, salvo meno, se il 15% della capienza esprime un numero minore), stessi numeri e stessi criteri per sale da teatro, sale da concerto e sale cinematografiche. Palestre, piscine, centri sportivi pubblici e privati, centri benessere e centri termali rimangono aperti, così come sale giochi, sale scommesse e sale bingo, sempre nel rispetto delle regole complessive imposte.

Lo stesso dicasi per manifestazioni fieristiche e congressi, così come per le funzioni religiose, musei e luoghi e istituzioni della cultura. Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica. Rimangono chiuse sale da ballo, discoteche e locali assimilati, e sono vietate le feste di qualsiasi tipo, ad eccezione delle cerimonie civili o religiose, alle quali possono partecipare non più di trenta persone. Nella propria casa è fortemente raccomandato di non ricevere più di sei persone non conviventi.

Nella Scuola sono sospesi i viaggi di istruzione, i gemellaggi, le iniziative di scambio, le uscite didattiche e le visite guidate. Le attività dei servizi di ristorazione sono consentite fino a mezzanotte con consumo al tavolo e fino alle 21 senza consumo al tavolo. Ovviamente, sempre e comunque, sono vietati gli assembramenti.

Che dire… ormai siamo abituati, l’Italia si è distinta, fin dall’inizio del problema Coronavirus, per essere il Paese con le regole più severe e la più forte compressione delle libertà individuali. In Primavera abbiamo subito limitazioni fortissime alla nostra mobilità mentre nel resto del Mondo l’approccio è sempre stato caratterizzato da maggiore equilibrio e rispetto delle persone: quando noi potevamo muoverci al massimo nei duecento metri intorno a casa in altri Paesi ci si spostava liberamente, anche tra Comuni e Regioni diverse. Con noi Italiani sono stati usati termini quali “vi consentiamo”, “vi permettiamo”, e il Popolo ha risposto alla grande, dimostrando un grandissimo senso dell’obbedienza, a dispetto di chi ci ha sempre definito indisciplinati.

Risultati? Modestissimi a mio parere. Nazioni che hanno seguito altri modelli, dalla Svezia alla Germania, dalla Svizzera alla Polonia, tanto per citarne alcuni, alla fine hanno raggiunto gli stessi obiettivi di contenimento della pandemia. Ma da noi, ormai, una comunicazione mediatica con quotidiani messaggi di paura, terrore, psicosi, invade le nostre vite e rischia di comprimerle psicologicamente, giorno dopo giorno, sempre di più.

E a questa comunicazione non si sottrae alcuna parte politica: del Governo e delle forze politiche di Maggioranza è purtroppo risaputo ormai, ma anche l’Opposizione, che continua come un disco rotto una sbagliata e immorale campagna di odio verso i migranti invece di portare una “battaglia” in Parlamento per arrivare a misure diverse e migliori di quelle attuali.

E che dire delle ormai famose e dibattute recenti parole del Ministro Speranza (mi si passi una battuta… “nome omen”, “un nome, un destino”): aumenteremo i controlli, ci saranno le segnalazioni… ci si affida dunque anche ai vicini di casa, alle spiate, alle infamate magari per semplice invidia? Uno Stato dunque di Polizia popolare, dove i cittadini sono invitati dallo Stato a controllare ciò che fa il loro vicino, a tenere le orecchie aperte per informare poi le Forze dell’Ordine? Se davvero si intendeva questo diamo addio alla nostra giovane democrazia.

 

Foto: Giuseppe Conte (Facebook)

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