È una fuga rocambolesca quella del tunisino Aymen Abidi (25 anni) dal tribunale di Firenze. Potremmo dire da film. L’uomo, in carcere dallo scorso 23 luglio con l’accusa di tentato omicidio a Lipsia (Germania), sarebbe stato estradato in Germania (come deciso dalla Corte d’appello), ma si è dato alla fuga ieri, proprio mentre stava salendo sul mezzo della polizia penitenziaria, che l’avrebbe riportato al carcere fiorentino di Sollicciano. Nel parcheggio posto sul retro del Palazzo di giustizia, il tunisino improvvisamente ha aggredito due agenti, facendoli cadere a terra e, riuscito a togliersi le manette che aveva ai polsi, dopo aver scavalcato le recinzioni ha fatto perdere le proprie tracce. Da film, come dicevamo. In tutto gli agenti impegnati nel servizio di scorta dei detenuti in tribunali erano una quindicina. I detenuti, anche se non ci sono conferme, sarebbero stati una trentina. Dopo l’evasione sono scattate immediatamente le ricerche.

Il tunisino fu arrestato a Firenze dopo un mandato di cattura internazionale spiccato per i fatti avvenuti a Lipsia il 9 aprile 2020, quando un serbo di 47 anni rimase gravemente ferito a seguito dell’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco. Quando la polizia tedesca fece un blitz in quello che sospettavano fosse il covo di Abidi, vi trovarono altri tre ragazzi ma non il tunisino. A Firenze Abidi fu individuato e arrestato in via dell’Ariento, dove si trova il mercato centrale.

La fuga del detenuto ha suscitato molto clamore. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha commentato in questo modo quanto accaduto: “Solidarietà agli uomini e alle donne in divisa che da troppo tempo chiedono a questo governo, inascoltati, di poter utilizzare la pistola a impulsi elettrici (taser, ndr) sperimentata grazie alla Lega”.

1 Comment

  1. Come italiano mi vergogno per la inettitudine degli agenti di pubblica sicurezza coinvolti !

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