Fare politica non vuol dire solo cercare di risolvere i problemi quotidiani ma anche progettare il futuro, senza per forza guardare i sondaggi e, quindi, la “convenienza” nel breve periodo. In vista delle imminenti elezioni comunali a Cascina, il secondo comune della provincia di Pisa come numero di abitanti (45.000), gli Amici di Pisa sottolineano un tema che, a loro avviso, è stato dimenticato da tutti, ma proprio tutti, i candidati a sindaco: il Comune Unico dell’Area Pisana.

Abbiamo letto con interesse e attenzione i programmi elettorali dei vari candidati a Sindaco e delle varie liste ad essi collegati, abbiamo trovato tante idee e proposte, molte sicuramente sono valide eppure non abbiamo trovato la cosa che più riteniamo importante per un territorio che demograficamente rappresenta il secondo Comune della Provincia di Pisa, nessuno si è espresso chiaramente sulla necessità di unire le forze con i comuni confinanti per rispondere davvero alle necessità dei cittadini. Ci riferiamo ovviamente al progetto del Comune unico dell’Area Pisana di 200.000 abitanti. Molti dei problemi e delle questioni che arditamente e calorosamente vengono sottoposti all’attenzione dell’opinione pubblica cascinese hanno sempre le stesse cause e motivazioni: poche e sempre minori risorse disponibili per decoro urbano e servizi, un pendolarismo enorme e obbligato verso Pisa per motivi di lavoro associato a conseguenti e costanti ingorghi per una viabilità insufficiente e male pianificata. Per decenni Cascina si è principalmente sviluppata e accresciuta grazie al trasferimento di molti pisani e diventata un grande bacino di manodopera che ogni giorno si sposta per motivi di lavoro o studio. Abitanti e residenze perciò a Cascina, posti di lavoro a Pisa. Qualcuno seriamente ritiene che non debba succedere questo? Tutti i dati e le analisi confermano quanto descriviamo, anche i candidati esprimono senza mezzi termini il loro disappunto per questo, alcuni perfino definendolo Comune “dormitorio” di Pisa.

Eppure questo sistema sembra non reggere più e “i nodi stanno venendo al pettine”. Pisa indebolita e demograficamente meno rilevante non riesce più a garantire quello scambio residenti-posti di lavoro. Lo sviluppo si è interrotto anche nel capoluogo e il problema è diventato comune per tutti gli abitanti dell’Area Pisana. L’accentramento e il trasferimento di tante funzioni a Firenze, l’attacco all’Aeroporto di Pisa dove lavorano anche tanti cascinesi ne è un esempio e dimostrazione. Solo recuperando quella necessaria unità e sinergia tra i 6 Comuni dell’Area Pisana potremo cambiare il corso degli eventi, avere una dimensione importante e ridare speranza per il futuro di questi territori. Il progetto del Comune Unico rappresenta l’unica possibilità per farlo, e allora ci chiediamo: perché non una parola dai candidati? Non conosco la questione e le finalità e/o preferiscono non parlarne? Di cosa hanno paura? Tutti, a nostro avviso, dovrebbero invece avere al centro del loro programma la volontà di creare sviluppo e posti di lavoro: non a somma zero in una competizione assurda con i Comuni limitrofi che svantaggia e impoverisce tutti, ma in stretta collaborazione e aiuto reciproco.

Ogni candidato dovrebbe mettere nel suo programma se eletto uno Studio di Fattibilità sul Comune dell’Area Pisana per verificare i vantaggi che questa nuova organizzazione istituzionale può portare. Altre scorciatoie come l’avvio di vari Piani Intercomunali non determinano i vantaggi che questa unione potrebbe esprimere. Una istituzione che ci renda forti con l’esterno per progetti e strategie di Area, ma che aiuti e supporti l’autonomia interna di ogni zona, quartiere, frazione. Perché di questo si tratta e non di annessioni, una nuova identità che non sostituisce le altre. Ci auguriamo che i candidati facciano uno sforzo in più e riflettano su queste nostre parole, se sul serio hanno a cuore gli interessi del loro territorio.

Franco Ferraro
Presidente Amici di Pisa

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