Immaginate di essere in coda a fare la spesa e, all’improvviso, scatta un allarme. Dopo poco arriva la polizia e porta via un cliente. Scoprite poi che quella persona non aveva la mascherina. Sembra un inquietante film di fantascienza ma potrebbe essere realtà. Una start-up di Firenze ha ideato un sistema che, combinando videocamere a sistemi di intelligenza artificiale, è in grado di analizzare i dati in tempo reale e controllare un determinato spazio, facendo scattare l’allarme se c’è qualcuno che sgarra le regole.

Il sistema è messo a punto per garantire la sicurezza nella cosiddetta “fase 2”, quella in cui potremo uscire da casa e andare a lavoro, sempre seguendo strette regole. Ed è appunto per evitare che queste regole vengano infrante che è stato studiato questo sistema, così come molti altri sono allo studio, cercando di fornire un supporto tecnologico a chi dovrà controllare.

Appositamente studiato per gli esercizi commerciali, la pubblica amministrazione e gli organizzatori di eventi, il sistema prevede una normalissima webcam, di quelle già usate per i sistemi di sicurezza, e tre diverse applicazioni. La prima consente di monitorare il numero delle persone presenti in un luogo.  Nel caso in cui le persone siano di più, rispetto al numero consentito, scatta l’allarme. La seconda applicazione, invece, analizza le immagini riprese e, soffermandosi sui visi, verifica se le persone abbiano o meno la mascherina. Può essere utilizzata all’ingresso dei negozi o degli uffici, facendo scattare un allarme nel caso in cui vi siano persone prive di mascherina. La terza applicazione, infine, aiuta a gestire le code di attesa, ad esempio quelle fuori dai negozi, per evitare assembramenti.

L’azienda assicura che il sistema rispetta tutte le norme sulla privacy e che, prima di tutto, non permette la registrazione delle immagini, facendo scattare solo un segnale acustico (allarme) nel caso in cui si verifichi l’evento previsto.

Sembra di essere in un film. Un app che controllerà i nostri movimenti, un sistema verificherà se indossiamo la mascherina (e se lo facciamo nel modo giusto), un altro se rispettiamo la distanza mentre siamo in coda al supermercato. Davvero dovremmo adattarci a tutto questo illudendoci di poter tornare, così, alla normalità? È questa la normalità che ci aspetta?

3 Comments

  1. gianni stagni Reply

    Invece se un rom mi entra in casa non ci sono problemi, la polizia arriva dopo tre giorni e al massimo una denuncia a piede libero se proprio gli casca in braccio

  2. A me questo rammenta molto il romanzo “1984” di George Orwell. Situazione da suicidio.

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