Andrea Cosimi

Ci voleva un virus contagioso come quello che sta segnando una pagina di storia dell’umanità per farmi fare delle riflessioni più approfondite e direi, decisive, per sapere cosa apprezzare della vita e di chi ci sta intorno. Diciamoci la verità: eravamo arrivati ad un punto in cui davamo tutto un po’ per scontato, senza assaporarne in pieno l’essenza e quanto fosse prezioso. Il forzato e giusto regime di privazione e limitazione delle nostre libertà ci porta, gioco forza, a riscoprire il piacere delle piccole cose e per qualcuno, fautore a parole di regimi autoritari, a ripensare superficiali collocazioni politiche riassaporando il valore della libertà.

Pur continuando a lavorare, le giornate hanno assunto ormai altri ritmi, casualità ed improvvisazione del quotidiano sono del tutto scomparsi, tutto è scandito dalle poche cose che sono possibili e dalle tante che non lo sono più. Così ci riscopriamo a rimettere a posto vecchi angoli “dimenticati” della casa, a parlare di più, a dare una diversa intensità allo scorrere del tempo. E, forse, a rimettere un po’ in ordine la scala dei valori.

Pisa, come del resto avviene ovunque in Italia, è sospesa in un silenzio irreale e “rumoroso”, ora come ora nemmeno possiamo andare nel nostro Mare, ad appena quindici minuti di distanza.

Questi giorni, scanditi dalla conferenza stampa delle 18 di Angelo Borrelli, violentati da continui messaggi di paura e di terrore che provengono continuamente in particolar modo dall’informazione televisiva, mi portano a vedere con più chiarezza i comportamenti delle persone. In un momento come questo ci sono tanti italiani che dovrebbero vergognarsi di tutto ciò che hanno detto e professato nel recente passato. Quanto sono patetici e vergognosi, ed uso due termini soft, tutti coloro, politici e non, che utilizzano questo momento per offendere una parte politica, per cercare voti e consensi, proprio adesso che il valore dell’Unità dovrebbe prevalere su tutto. Ora tutti ci si accorge del valore della Solidarietà, ma fino a qualche tempo fa quanto ci è piaciuto offendere i “migranti”, combattere senza il minimo senso di pietà umana gli sbarchi, rinchiudere la propria piccola mente a difesa del proprio orticello nel nome di una ributtante xenofobia?

Che dire di chi attacca il solito disco contro l’Europa? Ha forse colpa l’Europa di come ci siamo comportati, noi Italiani, rispetto alla Sanità pubblica o rispetto alla lotta all’evasione? Adesso ci accorgiamo, amaramente, di quanto abbiamo spogliato quella Sanità pubblica: dai primi anni Novanta qualsiasi Governo, di qualsiasi colore e collocazione politica, ha perseguito continui tagli, il tutto nell’indifferenza generale di tutti quegli italiani che adesso piangono lacrime di coccodrillo. Adesso, forse, si capisce che le tasse sono una cosa giusta perché, ad esempio, aiutano il potenziamento di tutto ciò che è Pubblico, a partire dagli Ospedali.

Torniamo al presente, serviranno tutte queste misure a sconfiggere questo virus? Riusciremo, un domani e scampato il pericolo, a far tesoro di ciò che è veramente prezioso, doveroso e giusto? Non lo so. Una cosa è certa: bello riscoprirsi tutti Italiani dopo che tanti hanno ripetutamente offeso e svilito la nostra bella Nazione con comportamenti tesi a sviare le regole, a violarle, ad eluderle.

Quando tutto sarà finito dovremo tutti sentire il dovere di rilanciare a tutti i livelli la nostra Pisa, tornando ad affollare i ristoranti, i Pub, le tante attività che la rendono una città molto più vivace ed interessante di tante altre. E a livello nazionale dovremo rilanciare, tutti insieme, il Made in Italy. Tutti lo dovremo fare non in nome di un ottuso e ridicolo antieuropeismo o di un ritrovato spirito nazionalista. Lo dovremo fare semplicemente perché è giusto, perché questo è il Paese in cui viviamo e dobbiamo, tutti insieme, rilanciarlo.

Nel nome dell’Unità, della Solidarietà, del Senso del Dovere e del Rispetto delle Regole.

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