Paolo Lazzari

Il cuore oltre l’ostacolo, ancora una volta. La Fiorentina la riprende con un uomo in meno e dice no ad un’altra sconfitta al Franchi, difficilmente digeribile. Certo, se la viola giocasse tutto il campionato che resta con la verve e la voglia degli ultimi venti minuti di gara, staremmo qua a parlare di tutta un’altra stagione. Invece i ragazzi di Iachini partono contratti e continuano quasi peggio, facendosi avviluppare dalla manovra avvolgente confezionata dall’amato ex Stefano Pioli (cori d’affetto ed una maglia dedicata a lui, ndr). Il Diavolo è una goccia che scava con insistenza, fino a sfondare le barricate gigliate con l’uomo più atteso, Ibra. Il Var salva la Fiorentina giustamente: regolamento alla mano, da quest’anno ogni tocco di mano – anche involontario – dal quale un giocatore tragga un vantaggio, deve essere sanzionato. Possiamo discutere settimane intorno alla giustizia di questa regola, ma il fatto è che esiste ed è stata rispettata.

Viene da chiedersi, piuttosto, se la formula Iachini debba sempre e per forza contemplare difesa e contropiede: alla lunga, un atteggiamento che sprizza provincialità da ogni pertugio e che rischia di non pagare. Specie se hai gli uomini per provare a condurla, la partita. Al tecnico va tuttavia riconosciuto il coraggio di aver inserito Patrick Cutrone insieme a Chiesa e Vlahovic, anche con l’uomo in meno. L’ex milanista – arrivato a Firenze dopo il giro a vuoto in maglia Wolves – è entrato in campo con la voglia di spaccare tutto. Il rigore che si è guadagnato – trasformato magistralmente da Pulgar – è con ogni probabilità al limite, ma resta sintomatico della grande fame della punta. In attesa (lunga) del ritorno di Ribery, osare di più potrebbe non essere un’idea da cestinare sul nascere. Vlahovic sfoggia infatti le movenze di un attaccante esterno, mentre Chiesa, nel ruolo di seconda punta, appare ingabbiato e anestetizzato. Inserirli sulle fasce chiedendo un sacrificio in fase di ripiegamento, con Cutrone a fare a sportellate in mezzo, potrebbe essere la soluzione ideale per quello che resta della stagione.

La ferocia del finale ha portato la viola quasi a spuntarla, dopo una gara in cui l’unico squillo era stato quello di Vlahovic, con un diagonale a lato: monumentale Begovic su Caceres, per quella che poteva diventare una vittoria clamorosa. Menzione speciale per i tifosi: l’omaggio all’ex mister avvolge tutti nel ricordo di Davide Astori e regala ancora una volta brividi difficili da dimenticare.

In attesa di sviluppi per il nuovo stadio, la Fiorentina provi quindi ad avere più coraggio anche in campo, affidandosi alla sfrontatezza dei suoi giovani talenti: potrebbe uscirne un finale di stagione quantomeno sorprendente.

Foto: Acf Fiorentina (Instagram)

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