In un’ampia intervista a Repubblica il patron della Fiorentina, Rocco Commisso, anticipa le sue prossime mosse per la costruzione del nuovo stadio per la sua squadra. Quello che dice non farà molto piacere al sindaco Nardella, però in una fase come questa, dove ognuno tira l’acqua al proprio mulino e ci sono tanti soldi in ballo, è più che comprensibile che un imprenditore faccia due conti e si muova come meglio crede, nell’interesse del proprio club. Prima di tutto si parla dell’area Mercafir, dove l’amministrazione comunale di Firenze ha previsto la possibile costruzione del nuovo impianto. Su quell’area individuata dal Comune ci sono due problemi: il costo e i tempi. Commisso ha detto e ridetto che considera eccessiva la richiesta (22 milioni è la base d’asta per 14,5 ettari, più 9 ettari di parcheggi che dovrebbe realizzare il Comune). L’imprenditore italo americano ha appreso che a quella somma dovrebbe aggiungere altri 28 milioni, per le necessarie bonifiche e le opere di viabilità. In tutto, quindi, la spesa da sostenere prima di iniziare a costruire lo stadio sarebbe di 50 milioni. Poi c’è la questione dei tempi: Commisso vorrebbe giocare la prima partita nel nuovo stadio a settembre 2023, ma si sono persi già 7-8 mesi quindi è probabile che i tempi di consegna slittino in avanti: “Non so se ci vorrà un anno, due, tre o quattro per liberare l’area”, dice Commisso a Repubblica. Un’incertezza eccessiva per un investimento così importante. Senza troppi giri di parole dice che se le condizioni restano queste salta tutto (per quanto riguarda l’area Mercafir).

Ma ci sono altre idee? Commisso lancia un appello: “Chiedo a tutti i sindaci dell’area metropolitana e ai proprietari di terreni di farsi avanti. Chi ha un’area adeguata per costruire uno stadio, me lo dica. Io sono qui e sono disposto a valutare qualunque soluzione. Ma fate in fretta”. Poi, precisando che non intende sfidare la città di Firenze, ribadisce il concetto: “Se la Fiorentina è importante per Firenze, la città me lo dimostri”.

Il nuovo stadio è molto importante per la Fiorentina. È una questione numerica. Per alzare gli incassi bisogna investire sull’impianto. E per spiegare il proprio ragionamento Commisso cita un dato. L’Arsenal raccoglie 110 milioni nel giorno della partita. Quella somma la Fiorentina la raggiunge sommando gli incassi di tutte le partite, gli sponsor e i diritti tv. La distanza, come si vede, è abissale.

Venuto da oltreoceano inseguendo il sogno e la bellezza del calcio italiano, Commisso ribadisce le proprie intenzioni serie, quelle di investire e far crescere il progetto viola. Ma al contempo tiene a precisare: “Lo stadio lo voglio fare, ma non posso sottostare a quello che decidono altri. Non sono lo scemo d’America”. Più chiaro di così non poteva essere.

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