Archiviato il voto in Emilia Romagna il centrodestra toscano si interroga sul nome del candidato per le Regionali di maggio. C’è chi parla di resa dei conti tra gli alleati ma Daniele Belotti, coordinatore regionale della Lega, assicura che non è così: “Ci riuniamo e parliamo con tranquillità”. Ed esclude che vi siano nomi nuovi sul tavolo. Venerdì prossimo ci sarà il consiglio federale del Carroccio, con all’ordine del giorno (anche) il voto in Toscana.

Su La Nazione Alessandro Chiaramonte (professore di Scienza politica all’Università di Firenze), sottolinea che il centrodestra ha bisogno di “un candidato più competitivo che in Emilia, un candidato che sia forte e capace, un amministratore che si potrà trovare anche tra i sindaci o nella società civile”.

In un’intervista a Repubblica il candidato del Pd, Eugenio Giani, dice di sentirsi “rafforzato dal voto in Emilia, ma questo non vuol dire che in Toscana non dobbiamo impegnarci al massimo. Comune per comune, pancia a terra. Io sono pronto. Non c’è tempo da perdere”. E aggiunge: “Sono convinto che come è avvenuto per l’Emilia i toscani vogliano sentir parlare di temi regionali e su quello voteranno: infrastrutture, lavoro, ambiente. Non che lo tema, ma fare una campagna nazionale non ha alcun senso. Io come Bonaccini girerò tantissimo: la gente mi dice ‘non mi chiedere che partito voto, io voto te’. Al momento non l’ho prevista, potrebbe esserci una civica di sinistra e basta ma se ci sarà necessità potrei pensare anche a una lista civica con il mio marchio”.

Intanto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, avverte i suoi: “Guai se ora in Toscana iniziamo alle Regionali fosse già in tasca”. E osserva: “Salvini ha perso la sfida emiliana perché l’ha voluta politicizzare, ma se non è stupido non ripeterà l’errore. Sottovalutare la Lega in Toscana – dichiara al Corriere fiorentino – sarebbe uno sbaglio clamoroso”.

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