La vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna rallegra (e non poco) Eugenio Giani, candidato toscano del centrosinistra: “L’Emilia Romagna è da sempre accostata alla Toscana e io spero che questa vicinanza crei l’effetto Emilia Romagna anche nelle elezioni in Toscana fra quattro mesi”. Nel successo di Bonaccini, spiega Giani, “penso che abbia giocato la maggiore attenzione ai programmi per il bene dell’Emilia Romagna: chi lo ha contrastato ha voluto invece portare tutto sui temi nazionali, sulle polemiche fra i partiti nel Parlamento, questo è stato molto sbagliato”.

“Il secondo elemento che Bonaccini ha saputo interpretare – prosegue il candidato toscano – è il civismo: ovvero tante realtà, anche sindaci che eletti in schieramenti diversi dal Pd, che alle elezioni regionali si sono schierati con lui. E questo è qualcosa che io coltivo da cinque anni, da presidente del Consiglio Regionale, ho coltivato un dialogo inter-istituzionale che favorisca le popolazioni e che quindi mette da parte con quale schieramento uno è stato eletto. Il terzo dato – aggiunge Giani – valorizzato da Bonaccini è stato questa grande capacità di apertura alla popolazione, stare molto fra la gente. Vedo questi tre aspetti – osserva il candidato – che ci avvicinano molto: la presenza sul territorio, i programmi di carattere regionale, l’attenzione a una logica civica e questo mi fa ben sperare per il futuro”.

Giani approfitta del buon umore della sua parte politica per attaccare il centrodestra. Osserva con malizia che la scelta del candidato del centrodestra alla Regionali in Toscana è “la negazione dell’autonomia e del senso di partecipazione dei toscani”. Il ritardo sulla scelta del nome del suo avversario, spiega Giani, “non mi sento per onestà intellettuale di stigmatizzarlo: se non ce l’hanno, se non sono pronti, io continuo per la mia strada; quello che mi preoccupa di loro è che il processo selettivo del candidato non è accaduto, come è avvenuto con me, attraverso discussioni e confronti ma comunque con un processo dal basso… lì il processo è totalmente dall’alto. La risposta, anche stamani, data dai leader dei vari partiti del centrodestra è deciderà il tavolo Nazionale. Non c’è “quindi nessuna influenza toscana – ha concluso Giani – nel dire chi dovrà essere il candidato, ma è invece un tavolo fra i tre partiti principali che deciderà. Quando a uno di loro toccherà la Toscana, allora il leader nazionale di quel partito darà le indicazioni di chi dovrà essere”.

A queste accuse come risponderà il centrodestra? Lo scopriremo presto. Il nome del candidato sicuramente è importante e noi stessi abbiamo sollecitato il centrodestra a farlo uscire presto. Non è meno importante che le coalizioni decidano la strategia migliore da seguire e le linee programmatiche su cui puntare. Alla fine ciò che conta non è partecipare ma vincere. E dopo aver fallito in Emilia Romagna il centrodestra non può sbagliare se vuole davvero abbattere l’altra fino ad ora inespugnabile roccaforte rossa.

 

Foto: Eugenio Giani e Stefano Bonaccini (Facebook)

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