Per lanciare la sua campagna elettorale Eugenio Giani ha scelto un paese in provincia di Pisa, San Miniato, “baricentro geografico della Toscana” e suo primo luogo di residenza. È un simbolo della “Toscana diffusa nei 273 comuni”. Li toccherà tutti nel suo lungo tour elettorale? Staremo a vedere. Di certo per vincere bisogna uscire dal centro Firenze (discorso che vale per tutti i candidati).

“Sarà una campagna di confronto, ascolto e preparazione di programmi in mezzo alla gente”, ha detto Giani, che ha tenuto il suo primo discorso da candidato nella piazza davanti alla Rocca di Federico: “La rocca fu voluta dagli imperatori tedeschi nella città che crearono nel centro della Toscana per meglio raggiungere le grandi città distanti non più di 40km, Firenze, Pisa, Siena, Lucca, Pistoia, Prato e Livorno. Dalla torre si scorgono lembi di territorio in almeno 9 su 10 province toscane. Noi – sottolinea il candidato del Pd – dobbiamo valorizzare la Toscana diffusa in una visione unitaria. Basta con la Toscana a due velocità, con il centro e la costa contrapposte. Nella prossima legislatura vogliamo vincere la sfida di dare alla Toscana un’unica velocità. Non vogliamo più sentire lo stacco tra costa e dorsale appenninica, che è favorita dalle infrastrutture di mobilità”.

Giani nel suo discorso ha guardato alla storia  ma anche al futuro della Regione: “Saremo impegnati a favorire la crescita della nostra regione, consapevoli del suo brand famoso in tutto il mondo grazie alla sua identità millenaria”.
Poi ha ricordato che questa sfida per diventare presidente della Regione “è la più importante per me, come candidato della coalizione di centrosinistra”.

Ma torniamo ai motivi che hanno spinto Giani a scegliere San Miniato per lanciare la sua corsa alla conquista della Toscana: “Questo luogo mi è caro perché qui poggia la mia persona: è il luogo dove ha origine la mia famiglia. Io sono formalmente nato a Empoli ma i miei erano di San Miniato Basso. Ho vissuto qui fino a sei anni e poi sono andato a Firenze, ma qui sono le mie radici. Dalla Rocca di Federico vediamo bene come nella nostra Toscana la natura si esprime in una sinergia tra città e contado”.

“La Lega? Non mi spaventa”

“La Lega in Toscana non mi spaventa – ha detto Giani – noi abbiamo già i nostri programmi, la chiarezza di una coalizione che ha saputo riunire 18 sigle politiche e associative, di là non sappiamo né programmi, né candidato alla presidenza. Eppure mancano 125 giorni alle elezioni e da parte del centrodestra non c’è un’idea chiara della persona che le possa rappresentare. Insomma c’è un bel confronto – ha aggiunto -, una bella differenza; non c’è bisogno di fare polemiche per mostrare ai toscani quanto noi abbiamo di più e le carte in regola per andare avanti nella Toscana del futuro”.

“Sì al dialogo con le Sardine”

Le Sardine “le guardo con grande rispetto – fa sapere il candidato del centrosinistra – perché vedo delle impostazioni che sono molto belle, ad esempio ciò che viene fuori da quel movimento come opinione sui social, sono molto attento e molto favorevole a un dialogo con questi ragazzi ma contemporaneamente sento anche il bisogno di non apparire come quello che ci vuol mettere il cappello sopra, tutt’altro. Ogni generazione – ha aggiunto Giani – ha un’espressione di autonomia, e io ricordo quando mi impegnavo da liceale nel consiglio d’istituto o nei movimenti: mi sentivo sempre geloso di quell’autonomia del contributo che ogni generazione poteva portare. Io quindi avrò un atteggiamento nei loro confronti di grande rispetto”.

Foto: Eugenio Giani (Instagram)

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