La più grande coltivazione di marijuana mai scoperta in Toscana, con 3.185 piante equivalenti a 350mila dosi. Da quel ritrovamento, avvenuto due anni fa, è partita un’indagine che ha portato all’arresto di sei persone, accusate di coltivazione illecita di sostanze stupefacenti e l’aggravante di aver agito nell’interesse di un clan della ‘ndrangheta.

I trafficanti sono stati scoperti e arrestati dalla Guardia di Finanza di Firenze, tra la provincia di Reggio Calabria e Pistoia. L’operazione “Erba di Grace” aveva già consentito al Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata) della Gdf di Firenze, verso la fine del 2017, di sequestrare all’interno di un vivaio nella campagna pistoiese la coltivazione di marijuana e arrestando 5 persone colte in flagranza di reato. Le successive indagini hanno consentito di ricostruire tutte le fasi della filiera produttiva, dall’organizzazione della serra alla semina fino alla coltivazione e all’essiccazione dello stupefacente, risalendo ad altri soggetti coinvolti. Tra i fermati c’è anche un soggetto che in passato era stato condannato per aver importato oltre 200 kg di cocaina dal Sud America.

Dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Firenze si è risaliti alle origini del business. Qualche anno fa i membri del clan avrebbero proposto a un vivaista del Pistoiese, di origini calabresi, di entrare nel loro giro, puntando sul fatto che, in una zona dedita al florovivaismo, la sua attività sarebbe passata quasi inosservata. L’uomo nel frattempo aveva quasi del tutto riconvertito la sua attività alla coltivazione di marijuana, pur continuando a produrre e a vendere anche piante e fiori, giusto per mantenere una copertura. Periodicamente dalla Calabria arrivavano a controllare il prodotto, per verificare che tutto procedesse liscio. Il vivaio aveva un guardiano operativo notte e giorno.

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