Al largo della costa toscana non c’è solo la plastica, che preoccupa e contro la quale dobbiamo fare il possibile. La buona notizia è che ci sono anche le megattere. Non è una novità, sia chiaro. Ma l’avvistamento di qualche giorno fa, tra Capraia e la Corsica, è molto significativo: perché si tratta di un esemplare di balaenopteridae di 15-16 metri, con grandi pinne pettorali che possono raggiungere un terzo della lunghezza complessiva. Sono chiamate anche balenottere, ossia balene con le ali, dal greco pteros, che significa “ali”.

Le megattere vivono in quasi tutti i mari e gli oceani e sono solite compiere lunghe migrazioni tra le zone in cui ci cibano, prevalentemente nelle zone polari, a quelle in cui si riproducono, dove le acque sono più calde (zone tropicali e subtropicali). Il loro cibo preferito è il “krill“, un mix di piccoli crostacei che formano lo zooplancton. Pare che le acque dell’arcipelago toscano siano particolarmente ricche di krill, con una concentrazione che oscilla intorno ai 15-16 kg per metro cubo d’acqua. Una megattera può arrivare a pesare fino a 30 tonnellate, anche se in meda oscilla tra 20 e 25 tonnellate. Un “grissino” rispetto alla balenottera azzurra, che raggiunge le 100-150 tonnellate ma non frequenta i nostri mari.

 

Foto: Pixabay

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