Andrea Cosimi

Se si digita su Google “capienza Arena Garibaldi Pisa” appare impropriamente un numero: 25000. Negli anni ottanta lo stadio ebbe la sua capienza massima, arrivando ad ospitare sino a 35 mila spettatori in un Pisa-Juventus memorabile. E come non ricordare quelle tante partite in cui entravamo all’Arena alle 10 di mattina…

Ora io capisco che i tempi sono cambiati, che le normative si sono evolute, che il tema della sicurezza sia giustamente centrale. Un po’ ovunque, specialmente in caso di stadi datati (ovvero la stragrande maggioranza), il tema della capienza è sempre dibattuto. Da apprezzare il gesto dell’attuale sindaco di Pisa che di recente ha firmato la deroga per arrivare sino a 9500 posti.

Ma continuo a rimanere molto perplesso sulle regole: con la Carrarese l’Arena era esaurita, ma allo sguardo i vuoti in Tribuna erano evidenti, così come alle due estremità della gradinata. L’Arena cade a pezzi? Non sembrerebbe. Sicuramente sarà più bella e funzionale il giorno in cui il progetto di rifacimento di cui si dibatte in città da oltre un anno avrà trovato completa attuazione.

Quando in tv capita di guardare qualche stadio di B rimango basito per le condizioni in cui si trova, degli stadi della C meglio non parlare… ma nel frattempo continuo a storcere la bocca quando mi si parla di “sold out” qui a Pisa. La squadra neroazzurra potrebbe contare su un sostegno ben maggiore di quello attuale ma le regole vigenti (e la loro interpretazione?) non lo permettono.

Oggi ho vissuto momenti di autentico stress per fare il biglietto di Pisa-Arezzo, e come me chissà quanti altri, compressi tra impegni personali e orari di lavoro inderogabili… il sito on line ingolfato… file ovunque…

Di una cosa sono certo: anche domenica si parlerà di “tutto esaurito”, alla fine saremo diecimila, e tanta gente sarà ancora una volta costretta a rimanere fuori o vedersela in tv.

Sostegno massimo per il nuovo stadio ma, nel frattempo, una ripensatina alle regole andrebbe valutata.

 

Foto: Wikipedia

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