Da più di quattrocento anni l’Accademia della Crusca è l’istituzione di riferimento per la lingua italiana. Il suo vocabolario (1612) ha fornito un modello per tutta la lessicografia moderna. Nata tra il 1582 e il 1583 per iniziativa di alcuni letterati fiorentini, il nome derivò dalle loro riunioni, spesso animate e chiamate in modo scherzoso “cruscate”. Lo scopo, fin dall’origine era quello di “ripulire” la lingua: la crusca, infatti, è il residuo della macinazione dei cereali. L’istituzione ha un verso di Petrarca come motto, “il più bel fior ne coglie”, ed ha adottato una simbologia tutta riferita al grano e al pane.

Riunito in seduta straordinaria sotto la presidenza del professor Claudio Marazzini il Collegio degli Accademici della
Crusca ha nominato sei nuovi membri ordinari, tutti professori universitari di storia della lingua italiana: Gabriella Alfieri, Ilaria Bonomi, Michele Cortelazzo, Nicola De Blasi, Alessandro Pancheri e Pietro Trifone. Il  rafforzamento dell’organico permetterà all’Accademia di intensificare “i rapporti con studiosi, già tutti accademici corrispondenti, che potranno sostenerla validamente nei compiti che ha davanti a sé”.

Tra i grandi progetti in cui la Crusca è impegnata si segnalano il glossario dantesco, il vocabolario dell’italiano postunitario e il lessico degli italianismi nel mondo.

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