Spesso su L’Arno.it ci siamo occupati dei Pisani al Nord, gli indomiti tifosi nerazzurri che vivono nel Nord Italia. Stavolta vi parliamo invece di un super tifoso che vive nel profondo Sud, nella città famosa per lo sbarco di Giuseppe Garibaldi, Marsala. Andrea Lazzara è un fiume in piena di ricordi, emozioni e grande amore per Pisa e il Pisa…

Signor Lazzara, ci parli un po’ di lei. Un pisano che ormai da tanti anni vive in Sicilia…
“Sono nato a Pisa il 3 Giugno 1950, da Elena e Giuseppe, in Vicolo delle Conce 7 (in seguito 17) nel quartiere di Sant’Antonio e lì ho vissuto fino al mattino del 30 Settembre 1969. Ho frequentato l’asilo e le elementari all’Istituto Principe Amedeo in Via Mazzini quindi la scuola media Renato Fucini in Via Sancasciani. La parrocchia Santa Maria Maddalena e il suo oratorio sono stati la mia seconda casa dove, sotto l’attenta guida del parroco don Antonio Melis, sono cresciuto nel corpo e nello spirito. Con la squadra parrocchiale G.S. Maddalena ho partecipato a due edizione del torneo di calcio “Coppa 4 Campanili”, organizzato da Umberto Moschini, e col G.S. Nerazzurro a due edizioni del campionato di “Lega Giovanile Juniores”. Tutto si è bruscamente interrotto all’età di 19 anni…”.

Che è successo?
“Mi sono arruolato nell’Aeronautica Militare e, dopo due anni di scuola tecnica e militare a Caserta e Borgo Piave, sono stato trasferito al Centro Radar di Marsala. Certamente speravo in un trasferimento all’aeroporto di Pisa, ma così non è stato perché la mia specialità d’impiego non era compatibile con le attività aeroportuali. Ho messo così le radici a Marsala che è diventata la mia città di adozione e mi ha fatto incontrare la compagna della mia vita”.

Ci parli un po’ di lei. Cosa fa nella vita?
“Oggi mi sto godendo la pensione. Sono stato in servizio nell’Aeronautica Militare per 26 anni (1969-1996) raggiungendo il grado di Maresciallo Scelto Aiutante. Poi, per circa 10 anni, ho gestito una ricevitoria e rivendita di tabacchi. Mi sono anche impegnato nel volontariato: per circa 20 anni sono stato uno dei responsabili della Caritas cittadina di Marsala ed ho collaborato alle attività pastorali delle parrocchie che ho frequentato. Nel 1994 ho ricevuto il Ministero del Lettorato e nel 1998 il Ministero Straordinario della Comunione. Sono felicemente sposato con Rossana dal 1976 ed abbiamo un figlio Alessio che ci ha fatto dono dell’amata nuora Angela”.

L’angolo Pisano nello studio di casa Lazzara

Cosa le manca di più della sua città?
“Mi mancano la gente, gli amici, i profumi, la cucina, la cecina, gli angoli suggestivi, il vernacolo, i lungarno con i meravigliosi tramonti, le manifestazioni storiche, l’arena Garibaldi, la vicinanza al resto dell’Italia…”.

Quale ricordo ha della città che ha lasciato tanti anni fa? Se chiude gli occhi e ripensa a Pisa, qual è la prima cosa a cui pensa?
“Il ricordo più ricorrente, soprattutto ora che l’età comincia a farsi importante, è la spensieratezza di quegli anni di gioventù quando bastavano le spallette, accanto alla chiesa della Spina, per trascorrere le serate con gli amici, senza una lira in tasca ma con tanta gioia di vivere. Allora eravamo sobri e consapevoli e nessuno è mai cascato di sott.! E come non ricordare i caduti di Kindu, la visita di Paolo VI, i giorni dell’alluvione, il crollo del Solferino, la promozione in serie A, tutti momenti che fanno parte della mia vita pisana. Ma se chiudo gli occhi, la prima cosa a cui penso è sicuramente il campetto, l’oratorio di Santa Maria Maddalena in Via Sant’Antonio, oggi parco urbano Santi Cosimo e Damiano, dove ho trascorso lunghi pomeriggi a giocare al pallone fino all’ora dell’Ave Maria. È lì che sono cresciuto e ho coltivato tante amicizie che ancora oggi vivono imperiture”.

Rossana e Andrea sul Ponte di Mezzo

Ha ancora parenti, amici o conoscenti a Pisa?
“Non ho più nessun familiare a Pisa e neanche una casa, mi restano soltanto amici d’infanzia e di gioventù con i quali son rimasto in contatto e questi amici sono per me come un cordone ombelicale che mi tiene legato alla città. Circa 10 anni or sono abbiamo fondato il gruppo ‘I Ragazzi del Campetto’ che si riunisce almeno una volta l’anno e che ha installato una targa muraria, che ho avuto l’onore di redigere, proprio all’interno del parco urbano Santi Cosimo e Damiano in Via Sant’Antonio. Permettetemi di rivolgere un doveroso ricordo a tutti gli amici che non sono più tra noi ma che sono sempre vivi nella nostra memoria”.

Targa Parco Santi Cosimo e Damiano

Torna, ogni tanto, nella città della Torre?
“Fin quando avevo la mamma e il babbo venivo a Pisa tre o quattro volte all’anno ma tutt’oggi continuano i miei viaggi e, almeno una volta l’anno fin quando la salute me lo permetterà, sento il bisogno tornare a Pisa. È per me un’iniezione vitaminica riabbracciare gli amici di sempre e toccare con mano i luoghi della mia gioventù. Qualche volta torno per particolari occasioni o per il Giugno Pisano e, proprio nel 2013, ho avuto il piacere di partecipare al corteo del Gioco del Ponte e a quello delle Repubbliche Marinare nonché all’inaugurazione del porto Pisano”.

Trapani-Pisa 1-3 – Campionato di Serie B 2019-20

Se non sbaglio lei è un grande tifoso del Pisa?
“Sono tifoso del Pisa dall’età di 14 anni allorché entrai per la prima volta all’arena per il campionato di serie C 1964/65 vinto dal Pisa. Poi al terzo anno di serie B la sorprendente promozione in serie A. Quindi la retrocessione e la mia partenza, eppure né il tempo né la distanza hanno scalfito la mia passione calcistica che, come un sigillo, ha tatuato il mio cuore di nerazzurro.

Quest’anno le è piaciuta la squadra, nonostante la sconfitta finale? Cosa sarebbe servito, a suo parere, per il grande salto in A?
“È stato un campionato meraviglioso, come non si vedeva da tanti anni, inutile negare che non sia rimasta un po’ di delusione ma non mi sento di rimproverare nulla alla società, all’allenatore, ai giocatori; sarebbe bastata un po’ più di fortuna e una maggiore determinazione in alcune partite per raggiungere direttamente la massina serie. Ma ci rifaremo! E quest’anno mi son potuto godere il bel campionato seguendo tutte le dirette delle partite così da farmi sentire presente all’Arena e nelle trasferte. Pensate che la sera di Pisa-Monza ero invitato ad un matrimonio così, durante il banchetto, son rimasto col cellulare acceso per seguire la diretta della partita, riuscendo anche a coinvolgere gli altri che, per quella sera, hanno tifato Pisa”.

Ricorda qualche partita all’Arena?
“Ne ho visto tante di partite all’Arena, anche negli anni successivi alla mia partenza, ma quelle che ricordo, con una memoria fotografica, sono Pisa-Foggia 1-0 (serie B 67/68) con rete di Piaceri all’ultimo minuto e Pisa-Cagliari 0-0 (serie A 68/69) con rigore di Riva parato da Annibale. Comunque sia, anche se il Pisa retrocesse, avemmo la fortuna di vedere all’Arena tanti campioni che fino allora avevamo visto soltanto sulle figurine. Un altro ricordo indelebile è l’ultima giornata di Serie B 67/68, allorché il Pisa riposava, che seguimmo trepidanti in diretta radio in largo Ciro Menotti e il corteo di auto che, la stessa sera, osò arrivare fino a Livorno per festeggiare la promozione e beffeggiare i cugini labronici.

Segue a distanza le notizie che riguardano Pisa? Che idea si è fatto?
“Ogni mattina leggo on line le notizie de “Il Tirreno” e “La Nazione”, oltre ad altre testate, tra le quali “L’Arno”, per mantenermi sempre aggiornato. Mi son fatto l’idea, ma l’ho anche constatato di persona, che ormai a Pisa città di pisani ne son rimasti pochi o niente. La maggior parte, anche i miei amici, vivono tutti nelle immediate periferie. Ma è un po’ una caratteristica di tante città che si espandono verso le campagne. Sono scomparse anche tutte le attività commerciali che caratterizzavano il centro storico. Insomma il mondo cambia, purtroppo non mi sembra che cambi in meglio.

Ci parli un po’ della sua vita in Sicilia, una terra che ormai è la sua, da diversi anni… come si trova? Come si vive a Marsala?
“In Sicilia si sta bene, io vivo a Marsala da più di 50 anni e non mi posso lamentare di nulla se non per la notevole distanza che ci separa dal resto dell’Italia. Per fortuna abbiamo un efficiente aeroporto che ci permette di raggiungere tante località nazionali ed estere (compresa Pisa). C’è un bel clima, l’inverno praticamente non esiste. C’è un bel mare con il suo buon pesce sempre fresco. C’è il buon vino Marsala, conosciuto nel mondo. Si possono ammirare incantevoli scorci naturali, arricchiti da meravigliosi tramonti. C’è tanta storia. L’unico neo è il vento: si tratta di una città molto ventosa, sferzata da tutti i venti e da violente raffiche di scirocco che spesso la ricoprono di sabbia africana. Difatti anche Cicerone, questore di Lilybeo (l’odierna Marsala) nel 75 a.C., la definì “Pulcherrima urbs sed ventosa”.

Triestina-Pisa 1-3 -Promozione in Serie B 2018-19

Ha qualche hobby?
“Dal 1994 mi diletto a scrivere poesie e racconti con i quali ho vinto numerosi premi, dei quali vado molto orgoglioso, in vari concorsi in tutta Italia, compreso quello organizzato a Tirrenia dalla Pro Loco del Litorale. Ho in cantiere anche un romanzo sentimentale-storico-fantastico ambientato a Pisa che spero di pubblicare al più presto. Mi piace, inoltre, realizzare presepi ed opere artistiche con quel che la natura mi offre e reperisco girovagando per spiagge e campagne. Colleziono, infine, schede telefoniche di tutto il mondo che riguardano la città di Pisa. Per concludere rivolgo un affettuoso saluto a Pisa e ai Pisani e un abbraccio a tutti i miei cari amici. Ringrazio il direttore Orlando Sacchelli e la redazione del giornale “L’Arno” per la bella intervista che mi ha fatto rinverdire gli anni nella città natia, scolpiti nel mio cuore e nella mia mente. Da sempre e per sempre VIVA PISA e FORZA PISA.

Grazie a lei signor Lazzara!

Raduno Poetico Mussomeli 2019

 

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