Paolo Lazzari

La novità fu subito di quelle che fanno sgranare gli occhi, anche se gli intoppi burocratici da superare si rivelarono infiniti. Alla fine però le vecchie carrozze trainate dai cavalli dovettero cedere il passo – o almeno, una porzione di strada – ad un nuovo arrivato: era il 1912 quando, anche a Pisa, si affacciava il tram.

A rivedere le numerose cartoline dell’epoca, l’impressione è subito quella di un’opera ben congegnata, elegante ed efficiente, a dispetto del dedalo delle vie cittadine. La rete tranviaria si innestò perfettamente all’interno del tessuto medievale pisano, sviluppandosi lungo due linee. La numero 1 correva per oltre due chilometri dalla stazione a piazza del Duomo, attraversando l’attuale Corso Italia, Borgo Stretto e piazza dei Cavalieri. La linea 2, invece, percorreva il tratto che congiungeva la stazione al teatro Politeama, sfrecciando per oltre tre chilometri, lungo piazza San Paolo e il lato nord dei lungarni.

Inizialmente il Comune si dotò di cinque vetture che viaggiavano a distanza di circa dieci minuti l’una dall’altra. A fine giornata confluivano nella rimessa, che si trovava in via Battisti, così come la rete elettrica che alimentava questo nuovo sogno su rotaia.

Quando verso gli anni Trenta a Pisa sorsero nuovi quartieri, anche la rete venne potenziata: la linea 1 venne prolungata oltre Porta Nuova, fino a sfociare in via Bonanno. La 2, invece, fu ampliata sia sul lato sud che su quello est. Infine, venne realizzata anche una linea 3: attraversava via San Martino e via Fiorentina a est, mentre a nord transitava in via Luigi Bianchi e in via Giovanni Pisano.

Il tram urbano svolse egregiamente la sua funzione fino alla guerra: i bombardamenti causarono danni gravissimi alle rotaie, ma con il tempo la rete venne ripristinata. Soltanto che, qualche anno dopo, l’orientamento politico cambiò: adesso la maggioranza premeva per avere il filobus. Il tram venne così definitivamente rimpiazzato nel 1952, dopo quarant’anni di onorato servizio. Il filobus ebbe tuttavia vita ancora più breve, perché il trasporto su gomma sgomitava. Oggi, dopo anni di traffico, rumore e inquinamento dei centri storici, si vocifera di un possibile ritorno al passato. Che storia sarebbe se il tram tornasse a sferragliare a Pisa a settant’anni dall’ultima volta? Sicuramente una di quelle da raccontare.

Foto: Wikipedia

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