Luca Bocci

Mentre cerchiamo la maniera migliore per diffondere l’amore per la nostra Toscana in tutto il mondo ci siamo resi conto di una cosa: gran parte delle ricerche effettuate dagli stranieri online mettono sempre insieme le parole “Toscana” e “vino“. La cosa non dovrebbe sorprendere nessuno. La relazione tra la nostra piccola patria e il vino è talmente profonda da far pensare a molti che, se esamini il sangue di un toscano, ci troverai almeno il 50% di Chianti.

ASCOLTA LA STORIA

Eppure non molti sanno bene come il più famoso dei nostri vini sia diventato uno dei brand più conosciuti al mondo. Ancora meno sono consapevoli del fatto che buona parte del suo successo sia dovuto proprio all’umile fiasco, la bottiglia panciuta e simpatica che una volta dalle nostre parti si trovava davvero ovunque.
La storia del Chianti, dei mille artigiani che li hanno fatti per secoli è davvero molto interessante. Questa settimana vi porteremo in giro per la Toscana, seguendo le tracce del rosso nettare degli dei che, nel tempo, è diventato il vero ambasciatore della nostra regione nel mondo.
Fateci sapere se questo tipo di contenuto vi piace o meno. Abbiamo pensato ad una serie di episodi dedicati al vino, dai migliori posti dove degustarlo ai marchi meno conosciuti, i piccoli segreti che conoscono solo gli abitanti del posto. Non ci vuole niente a mettersi in contatto con noi. Mandateci un messaggio sui nostri profili social o una email – rispondiamo a tutti, promesso!
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I LINK ALLE FONTI
https://blog.blancavite.com/2020/06/10/i-vini-toscani-storia-dei-vitigni-e-vini-piu-famosi-della-regione/
https://www.florencecity.it/storia-del-fiasco/
https://winenews.it/it/a-300-anni-dal-bando-di-cosimo-iii-il-chianti-classico_330901/

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1 Comment

  1. Il Chianti era un gran vino, (dico era perchè da decenni non ne acquisto più) purtroppo per l’avidità commerciale di qualcuno la qualità del prodotto e il marchio hanno subito un tracollo inaudito. La speculazione ha rovinato una grande eccellenza Italiana, purtroppo la stessa sorte è toccata anche ad altri prodotti e la Comunità Europea non ha certo aiutato.

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