Se ci fosse un premio per l’originalità della tifoseria quella della Fiorentina stavolta avrebbe vinto a mani basse. Durante la semifinale di andata di Coppa Italia contro la Juventus nella Curva Fiesole è stata organizzata una grande coreografia raffigurante nientepopodimeno che Dante Alighieri, tra le fiamme dell’inferno. Alcuni striscioni hanno spiegato il senso. Quello più grande recitava: “Fiorenza… per Lo ’nferno tuo nome si spande”.

Su un altro, più piccolo, c’era scritto: “Omai non vò che più favelle, malvagio traditor; ch’a la tua onta, io porterò di te vere novelle” (Ormai non ho bisogno che tu parli, malvagio traditore. Che per aumentare la sua vergogna, porterò vere notizie sul tuo conto), recitava uno striscione, con il richiamo al canto numero XXXII dell’Inferno, quello che parla delle tremende sofferenze che devono patire coloro che durante la loro vita sono stati traditori. Ovviamente il traditore per antonomasia, a Firenze, è uno e uno solo, Dusan Vlahovic, di recente trasferitosi alla Juventus.

La contestazione dei tifosi viola nei confronti dell’ex è stata durissima, come prevedibile. I primi fischi, all’indirizzo dell’attaccante serbo, sono arrivati appena è sceso sul prato per il riscaldamento. Poi cori di festa (olè) ogni qualvolta Vlahovic faceva un tiro non proprio perfetto. Non sono mancate offese e cori razzisti: “Sei uno zingaro”.

Durante la partita Vlahovic non ha fatto granché. Certo, la tensione per lui era tanta, ma non sappiamo quanto abbia influito l’ambiente. La Juve però ha vinto. E non è difficile immaginare che, alla fine, il forte attaccante abbia festeggiato coi suoi nuovi compagni, per aver espugnato lo stadio che lo incoronò “re del gol”, erede del grande e inimitabile Gabriel Omar Batistuta, prima del passaggio ai “nemici” bianconeri.

La risposta di Vlahovic

Il bomber servo ha risposto il giorno dopo, tramite una storia su Instagram, in cui si vede un abbraccio tra alcuni giocatori della Juventus e, sotto, due cuoricini, uno bianco e uno nero. I suoi nuovi colori. Non una parola di più. Fine delle polemiche. Fino alla prossima sfida tra Juve e Fiorentina.

Foto: Ansa (ilGiornale.it)

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