Alcune importanti opere verranno finanziate, in Toscana, grazie ai fondi del PNRR. Una boccata d’ossigeno per l’economia della regione, un punto di svolta per alcuni nodi irrisolti. I problemi sul tappeto sono tanti, servono risorse ma in primo luogo una strategia efficace e la volontà politica di risolverli. Pensiamo, ad esempio, all’annoso problema del collegamento ferroviario veloce tra Firenze e Pisa. Se ne parla da almeno due decenni, se non di più. L’anno scorso il tema fu ritirato fuori da Enrico Letta, segretario del Pd. Ma ora a che punto siamo? Sul tema pubblichiamo un interessante intervento del Comitato Piccoli Azionisti Toscana Aeroporti, del Movimento OPI e dell’associazione Ponte di Mezzo.

L’esigenza di velocizzare i collegamenti ferroviari costieri con Firenze, sollevata 20 anni fa dall’ex presidente Enac ed Ecac, Alfredo Roma e dall’ex ad Sat, Piergiorgio Ballini, è rimasta solo un auspicio nonostante la sua approvazione regionale del 2016, le promesse della Commissione Costa e la richiesta di Enrico Letta di ridurre il collegamento su ferro fra Pisa e Firenze, a soli 25 minuti.

La recente mozione della Capogruppo regionale del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, impegna la Regione ad elaborare un apposito Master Plan per realizzare l’opera. Gli Studi della Commissione Ue orientano i governi a costruire infrastrutture intermodali idonee a trasferire la mobilità di persone e merci dal trasporto su gomma a quello su ferro, per diminuire l’inquinamento acustico-atmosferico e ridurre i consumi di combustibili fossili. Inoltre apposite direttive dell’European Green Deal e del PNRR favoriscono e cofinanziano gli investimenti infrastrutturali ecosostenibili, realizzabili entro il 2026.

La Regione Toscana dichiara di non aver ricevuto dall’area costiera, importanti progetti realizzabili subito, esclusa la Darsena Europa. Pertanto la Costa si dovrà nuovamente accontentare di un piatto di lenticchie, in quanto i fondi del PNRR favoriranno l’area fiorentina, sempre pronta a pianificare nuove infrastrutture, avendone alcune già cantierizzate.

Pisa, dopo l’occasione perduta del treno PNRR, si perde nel solito chiacchiericcio politico; i Riformisti evidenziano la mancanza di progettualità dell’attuale maggioranza, e questa si difende affermando di aver portato a casa 95 milioni; il Pd vanta opere progettate, ma rimaste sulla carta, ecc. La velocizzazione della tratta ferroviaria è necessaria allo sviluppo del Galilei ed all’operatività del Pisa Mover, ma a parte i consiglieri Riccardo Buscemi e Antonio Veronese, non ricordiamo di aver mai visto nelle assemblee societarie di Toscana Aeroporti, in cui è presente sempre la Regione, i consiglieri pisani perorare il problema, che ora si sarebbe potuto risolvere definitivamente o almeno parzialmente, col progetto pronto o cantierizzato.

Invece Firenze incasserà 95 milioni per il solo Restyling dello Stadio Franchi, e 150 milioni per il People Mover, mentre il Pisa Mover continuerà a pesare sulle tasche dei pisani. Ricordiamo anche i miliardi spesi e da spendere per il sotto attraversamento di Firenze per risparmiare 7 minuti all’Alta Velocità e i milioni destinati a completare le linee delle Tranvie metropolitane, per introdurre il concetto delle compensazioni, che la Regione propone quando cerca di far ingoiare pillole amare ai territori penalizzati da altre opere.

Poiché le opere fiorentine già cantierizzate ed ora finanziate dal PNRR, liberano i fondi originariamente previsti, questi potrebbero essere riallocati alla velocizzazione di detta linea.

L’ex assessore Ceccarelli, famoso per la “cura del ferro”, afferma che sull’attuale linea Pisa/Firenze “nessuna tecnologia, né treno veloce darebbe le risposte attese”, per cui necessiterebbe progettare interamente una nuova linea ferroviaria, dal costo di 3 miliardi. Invece l’assessore pisano Dringoli afferma che con circa 1 miliardo, si può costruire un nuovo tracciato tra Empoli e Pisa, che ridurrebbe a 25 minuti la tratta Pisa Firenze. Auspichiamo che i tecnici individuino la scelta migliore e la Regione reperisca i fondi a compensazione del gap infrastrutturale sinora patito da “La Grande Costa”, come viene indicata da un importante quotidiano nazionale, rispetto all’area “ metropolitana fiorentina, gap che altrimenti aumenterà per la sperequazione dell’attuale ripartizione dei fondi PNRR.

Auspichiamo anche che la nuova linea debba poi proseguire sino a Livorno, a servizio dell’attività portuale-crocieristica e che debba essere collegata anche a un’efficiente tratta Pisa/Lucca, per servire l’ipotetica area metropolitana costiera PI LI LU, che dovrebbe costituirsi, per bilanciare quella fiorentina, che vorrebbe inglobare Prato, per formare la megacittà FI-PO.

Riteniamo pertanto congruo destinare 1 o 3 miliardi, per migliorare il sistema intermodale dei territori costieri, necessario non solo alla vera integrazione del Polo aeroportuale, ma anche allo sviluppo turistico ed industriale dell’intera Costa.

Gianni Conzadori
per il Comitato Piccoli Azionisti TA
Movimento OPI
Associazione Ponte di Mezzo

 

Foto: Ansa (ilGiornale.it)

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