Tommaso Giacomelli

In campo sono scese due squadre devote al gioco offensivo, al possesso palla, alla verticalità per andare in porta alla caccia di un gol in più dell’avversario. Questo è il credo calcistico che muove le filosofie di Italiano e Dionisi, rispettivamente i tecnici di Fiorentina e Sassuolo, i due team che si sono affrontati sul prato verde del Franchi di Firenze, all’ora di pranzo della domenica. Una partita spettacolare ed emozionante, giocata a viso aperto tra due formazioni che operano in modo quasi speculare. Alla fine ne è uscito fuori un pareggio per 2 a 2, nel quale – probabilmente – la Fiorentina ha avuto qualcosa in più da recriminare.

Nella prima frazione di gara i Viola sono stati “sciuponi”, poco cinici di fronte alla grande mole di occasioni create, incappando soprattutto nella giornata d’oro di Andrea Consigli, l’estremo difensore dei nero-verdi che ha eretto una muraglia a difesa della sua porta. L’esperto portiere è stato autore di un trio di interventi che hanno fatto gridare al miracolo, specialmente contro le conclusioni di Milenkovic e Martinez Quarta. In più, meccanismi rugginosi e amnesie difensive, hanno portato il Sassuolo a bucare la porta di Terracciano per ben due volte, con Scamacca e Frattesi. Un doppio vantaggio per gli emiliani che avrebbe potuto stendere un elefante, ma la Fiorentina ha reagito immediatamente con coraggio e orgoglio.

Nella ripresa, Italiano ha ridisegnato la formazione, mandando in campo Duncan e Saponara per Maleh e Callejon, in più ha motivato i suoi uomini dando una carica e uno spirito tale da farli rientrare come indiavolati. La reazione è stata talmente veemente, che la Viola si è trascinata in avanti con un arrembaggio all’arma bianca, un ritmo forsennato che prima ha fatto andare in gol Vlahovic e poi Torreira. Una parità ristabilita in pochi minuti, ma con speranza di vittoria spenta con lo sciagurato doppio giallo ai danni di Biraghi, che ha stoppato la rimonta. Il capitano ha lasciato in dieci i suoi uomini nel momento clou dell’incontro, quando la Fiorentina stava per sferrare il cazzotto decisivo per mandare ko il pugile in difesa, che in questo caso era il Sassuolo.

Nei minuti finali Vlahovic (al trentatreesimo gol in Serie A in un anno solare, record condiviso con Cristiano Ronaldo) è stato sostituito con Igor. Il giovane serbo ha subito urlato contro il suo tecnico, perché voleva vincere la partita, ma Italiano ha voluto avere un uomo in più per chiudere le pericolose scorribande di Boga e Defrel. Perdere questa partita sarebbe stata una beffa a dir poco clamorosa, quindi la scelta dell’allenatore gigliato è stato più che comprensibile.

Alla fine il bilancio può essere parzialmente positivo, la Fiorentina non ha perso una partita che in altre annate sarebbe andata diversamente, ha dimostrato di avere orgoglio e consapevolezza nei propri mezzi, una forza non solo tecnica ma anche mentale, che ha permesso di strappare un punto a una squadra fastidiosa e brillante come il Sassuolo, definita come l’ammazzagrandi di questa Serie A. La crescita di Italiano e dei suoi uomini passa anche da questi decisivi incontri, il primo pareggio stagionale non deve spaventare, ma motivare a dare ancora di più in vista di questo finale di anno con vista sull’Europa.

Foto: Claudio Giovannini/Ansa (ilGiornale.it)

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