SPIGOLATURE / Idee, recensioni, opinioni, fatti, chiacchiere di Guido Martinelli

È difficile estirpare certi virus. Oddio, alcuni come quelli del vaiolo e della lebbra, tra i tanti, siamo riusciti a eliminarli, ma altri che sembravano scomparsi a volte ricompaiono, riprendono forza e si manifestano. D’altronde, col tempo, il ricordo scompare, le difese si allentano, e il pericolo si ripresenta. Come a Roma, sabato 9 ottobre, quando un virus di color nero è tornato a manifestarsi con un attacco, come quasi cento anni fa, proprio di fronte ad un sindacato. Producendo scontri, feriti, esattamente come un tempo.

Pare che si sia persa la memoria di cosa portò quel temibile virus nel ventennio in cui impazzò per il paese e oltre: mancanza di ogni tipo di libertà, guerra, morte, distruzione. Alla fine lasciò una nazione a pezzi e una sfilza di tombe. Il vaccino con cui è stato contrastato fino ad ora, la democrazia, pare in difficoltà.

Forse occorre un’altra, forte, dose. Forse quel medicamento rappresentato dalla Costituzione non riesce ad essere più tanto efficace. Magari occorre ricordarne gli effetti perniciosi a chi non lo ha mai conosciuto, e reagire con forza e tenacia a chi vuole far tornare a girare indietro le lancette della storia. Senza paura e tutti insieme, per difendere la nostra libertà da chi cerca di strapparcela. Dietro una sola, grande sigla: NO FASC.

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