Il 7 ottobre del 1572 si svolse quella che passò alla storia come la battaglia di Lepanto, con cui fu fermata l’avanzata musulmana in Europa. Uno dei simboli di quella vittoria si trova nella Chiesa dei Cavalieri di santo Stefano al centro della città di Pisa, nella piazza che porta lo stesso nome. Si tratta dello stendardo della nave del comandante ottomano Alì Pascià, simbolo della vittoria sui Turchi.

La Chiesa dei Cavalieri fu voluta da Cosimo I dei Medici (9 gennaio 1561) per l’Ordine dei Cavalieri di santo Stefano Papa e Martire, da lui fondato per combattere i pirati turchi nel Mediterraneo ridando sicurezza alla navigazione, soprattutto nel mar Tirreno. Dodici galee dell’Ordine parteciparono alla battaglia di Lepanto e due di queste, la Capitana e la Grifona, si resero protagoniste nell’assalto a quella di Alì Pascià, strappando la fiamma di combattimento del capo supremo dell’armata di Selim II e contribuendo così alla vittoria della flotta cristiana.

Le galee dell’Ordine, che già avevano dato prova del loro valore durante l’assedio di Malta (1565), concluderanno le loro imprese nel 1719. La fiamma, insieme ad altre bandiere della flotta turca, fa mostra di sé nella chiesa pisana.
Molti non avranno mai visto le bandiere turche, ma tutti sentono suonare le campane a mezzogiorno e anche questo è legato alla vittoria di Lepanto. Papa Pio V, lo stesso giorno della battaglia, che durò dalle 12 alle 17 del 7 ottobre, ebbe la “visione” della vittoria e volle che le campane suonassero a distesa per festeggiare la storica impresa con queste parole: “Sono le 12.00, suonate le campane, abbiamo vinto a Lepanto per intercessione della Vergine Santissima”. Da allora, a mezzogiorno, suonano le campane di tutte le chiese per ricordare questo fatto fondamentale per la storia d’Europa e gli stendardi nella Chiesa dei cavalieri ci ricordano anche i quasi 8000 morti per la libertà dell’Europa.

Andrea Bartelloni

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