Dodici anni di carcere e 350mila euro di danni per la distruzione di 1200 ettari di bosco. È la condanna che è stata inflitta a Giacomo Franceschi dal tribunale di Pisa. L’ex volontario dell’anticendio boschivo è stato giudicato colpevole dei reati di incendio boschivo e disastro ambientale. Il pm aveva chiesto una pena di 15 anni. Secondo la procura di Pisa premeditò la devastazione dei Monti Pisani. L’avvocato di Franceschi, Mario Di Giorgio, preannuncia ricorso in appello: “Aspettiamo le motivazioni e prepareremo la prossima sfida in tribunale”.

Residente con la famiglia a Calci (Pisa), non lontano dai luoghi più colpiti dall’incendio, Franceschi fu arrestato il 19 dicembre 2018. Subito professò la propria innocenza: “Quella sera ero lì per controllare che tutto fosse a posto, dopo la diramazione dell’allerta meteo per il vento forte”. Ma cadde in alcune gravi contraddizioni che, oltre alle prove raccolte dagli inquirenti, sono state decisive per l’esito dell’inchiesta e la condanna di oggi in primo grado.

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