Sulla costa immediatamente a sud di Livorno si trova un ristorante relativamente poco conosciuto rispetto a quanto potrebbe per storia e qualità. Per mangiare pesce in modo eccellente, il ristorante Novelli ha pochi eguali. Situato su una terrazza alta e ventilata da cui si gode una vista sull’isola Gorgona e sul mare circostante, si possono osservare nelle giornate estive di bel tempo dei magnifici tramonti con in lontananza la suggestiva visione di qualche nave in transito. Un antipasto caldo di mare o delle ostriche francesi per cominciare accompagnate magari da un ottimo prosecco locale. Il cacciucco alla livornese con o senza pane agliato – ma il consiglio è con – è un piatto che deve essere provato, se possibile con un fresco vermentino del posto. La vicina Corsica è uno dei luoghi che vengono in mente quando si parla di cucina di mare, ma a mio parere il cacciucco dal Novelli non ha nulla da invidiare a, che so, una bouillabaisse a Bastia. Anzi. Il ristorante esiste dall’inizio dell’ottocento e la signora che serve ai tavoli vanta un trisavolo, il “trisnonno”, quale fondatore del ristorante, “il più vecchio di Livorno”.

Nell’entroterra invece, per una cena decisamente diversa dal solito e con note d’altri tempi, un buon consiglio è il Ristoro del Circolo Arci di San Gervasio a Palaia, sulle colline del pisano. D’estate, anche quando fa caldo, qui si frescheggia all’ombra di enormi cipressi. Il peposo è da provare, ore di cottura con grani di pepe, accompagnato da un’ottima insalata di contorno, ma il pezzo forte è la trippa, così notevole che “butta in terra”, come si dice da queste parti quando qualcosa è particolarmente buono o bello.

Giulio Lanza

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