Ha destato un certo scalpore la notizia che sul litorale in provincia di Grosseto uno stabilimento abbia chiesto sessanta euro per un ombrellone e due sdraio. Al di là del prezzo il gestore non ha rilasciato alcuna ricevuta o scontrino fiscale al bagnante, con grave spregio delle regole.

Sessanta euro sono troppi? Da un rapido controllo negli stabilimenti della costa maremmana pare proprio di sì. Anche se a fare la differenza dovrebbe essere il mercato, sulla base di diverse variabili. In primis la località dove si trova il bagno, poi i servizi offerti. Se questi sono “normali” (ordinari) e il trattamento non prevede alcuna “coccola” per i bagnanti, non si capisce cosa possa giustificare tale spesa. Anche se, a ben vedere, nessuno è obbligato a spendere tale cifra e può sempre andare in uno stabilimento che costi meno. Sicuramente ciò che è giusto pretendere è la chiara indicazione dei prezzi (per evitare sorprese) e lo scontrino fiscale (o ricevuta).

Mi è capitato, di recente, andare al mare in una nota località dell’isola d’Elba, costa sud-occidentale. C’erano tre stabilimenti, più una piccola porzione con un noleggiatore di ombrelloni e lettini, senza alcun servizio (neanche il bagno). Le distanze tra gli ombrelloni erano le stesse. Stesso mare e stessa spiaggia. A distanza di poche decine di metri uno stabilimento chiedeva 44 euro al giorno per l’ombrellone, con un piccolo sconto se il posto non era nelle prime file. Era il più costoso. Un altro bagno offriva un ombrellone (e due lettini) a 35 euro. Infine, a 25 euro (tariffa convenzionata con alcuni hotel), il noleggiatore abusivo ti posizionava ombrello e lettini sulla spiaggia, fino a esaurimento. A questo si doveva aggiungere il costo del parcheggio se arrivavi da fuori: ho visto tariffe fino a 20 euro al giorno, su spiazzi privati più o meno attrezzati. C’è sempre la soluzione fai-da-te, molto rischiosa, lungo la strada: ma il rischio contravvenzioni è alto, anche perché i posti sono pochi e i controlli molto frequenti (giusti, poiché alcuni parcheggiano da cani). Morale della favola? Ho preferito andare altrove, non tanto per i prezzi quanto per il mare non proprio eccelso, causa mareggiate e successiva presenza assai poco gradevole di residui vegetali (posidonia). Nella altre località che ho visitato ho trovato prezzi simili e in alcuni casi più bassi, con più o meno servizi e parcheggi disponibili (in alcuni casi ho anche parcheggiato gratuitamente).

La cosa che più mi ha colpito, positivamente, è che ovunque ho trovato spiagge libere dove poter stare. Ovviamente erano molto affollate. Al di là delle polemiche sui prezzi dei bagni a mio avviso servirebbe garantire una quota minima adeguata di spiagge libere ogni tot km di litorale), che offrano i servizi essenziali (bagno, doccia e un minimo di assistenza). Il fatto che ci siano sempre meno spiagge libere e che queste non siano attrezzate o sufficientemente pulite è, a mio avviso, il vero scandalo italiano.

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