Assistere ad un concerto di Bobo Rondelli significa vivere in poche ore una gamma di emozioni incredibile, perché lui è davvero così, naturalmente bravo a passare da riflessioni profonde sulla società contemporanea e canzoni altrettanto toccanti come quella dedicata alla madre o alla sua Livorno, a gag esilaranti e canzonette dissacranti. Con la sua voce profonda, i testi poetici e una irresistibile verve comica Bobo è un’artista completo, ancora forse sconosciuto al grande pubblico ma amatissimo da chi lo segue.

Tra una canzone e l’altra ha raccontato, facendone anche l’imitazione, di un vecchio cantante francese degli anni sessanta un certo Pascal Danel, di cui da bambino possedeva un 45 giri. Questo ha destato in molti, me compresa, la curiosità di cercarlo in rete, poi subito dopo ha citato il poeta Emanuel Carnevali e la scena si è ripetuta perché per fortuna (o no) oggi è tutto a portata di un clic e così mentre il pubblico del campo sportivo di San Macario (Lucca) prendeva coscienza di poeti e cantanti fino ad allora sconosciuti ai più, e applaudiva, e rideva, fino alle lacrime, Bobo andava avanti fino a tarda sera con la sua musica dal cuore libero (titolo dell’ultimo album) facendoci sentire leggeri come a casa di amici in una serata d’estate.

Marina Sacchelli

 

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