Nicola Tanturli, due anni ancora da compiere, era sparito di casa il 21 giugno scorso, lasciando i genitori e il fratellino di 4 anni nello sgomento. A trovarlo, la mattina del 23 giugno, è stato un giornalista del programma Rai “La vita in diretta”, Giuseppe di Tommaso, che ha sentito alcuni lamenti mentre stava camminando in un bosco a circa tre km dalla casa del piccolo, a Molino di Camparana, nel Mugello. Il giornalista ha subito chiamato i carabinieri e nel giro di poco tempo il bambino è stato tratto in salvo. Si trovava in un dirupo in località Quadalto, nel comune di Palazzuolo sul Senio (Firenze),

A scendere nella scarpata, profonda circa 25 metri, è stato il comandante della stazione di Scarperia, luogotenente Danilo Ciccarelli. Arrivato in fondo ha iniziato a chiamare a voce alta Nicola, senza ricevere alcuna risposta. Il militare a un certo punto ha sentito dei lamenti e a un certo punto, all’improvviso, ha visto la testa del bambino che lo ha guardato e gli ha detto: “Mamma”. Il bimbo si è subito aggrappato al collo del carabiniere ed è risalito con lui dalla scarpata, tornando poco dopo ad abbracciare mamma e papà.

“Ho provato una sensazione molto bella – ha raccontato Ciccarelli – Ho verificato subito se aveva qualche lesione ma non aveva nulla, solo un piccolo bernoccolo e qualche graffio. Poi mi si è aggrappato al collo. È stata una gioia bellissima riportarlo dalla sua mamma. Non ho avuto l’impressione che abbia trascorso lì la notte perché non c’era l’erba schiacciata, non aveva fatto un giaciglio. Secondo me c’è arrivato tramite il bosco perché la strada da fare è più agevole, secondo me si è mosso”. Il bimbo è stato portato all’ospedale Meyer di Firenze per gli opportuni controlli. Fortunatamente è in buone condizioni.

Questo brutto incubo, fortunatamente a lieto fine, ha visto impegnate nelle ricerche circa mille persone, impegnate in una corsa contro il tempo perché non c’era tempo da perdere. Il padre del bimbo, Leonardo Tanturli, ha ringraziato tutte le persone che si sono unite nello sforzo ininterrotto per trovare suo figlio. Gli inquirenti, intanto, stanno indagando. Non credono che il bambino abbia trascorso in quel posto tutta la notte. E si domandano se sia arrivato lì da solo. Si indaga anche sul comportamento dei genitori, per accertare se vi possano essere gli estremi di abbandono di minore.

“Lui era in braccio al carabiniere, con due occhioni grandi, guardava tutti, sembrava non capire cosa ci facevamo, era spaesato, ma nulla di più – racconta a Ok Mugello! Bartolomeo, volontario 28enne del coordinamento Misericordie dell’Area fiorentina -. Non dava affatto l’impressione di essere rimasto solo, al buio, in un bosco, per tutte quelle ore. Ogni tanto chiedeva della mamma che è arrivata ad abbracciarlo poco dopo e noi tutti ci siamo commossi”.

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