In questi giorni l’erba alta sulla ciclabile sull’argine dell’Arno è stata oggetto di una bizzarra polemica tra l’opposizione e la maggioranza che governa Cascina.

In fondo si tratta di una questione di lana caprina: il problema infatti non è tanto l’erba più o meno alta, ma il fatto che la cosiddetta ciclabile è di qualità scadente, sia per quanto riguarda l’ampiezza, sia soprattutto per il fatto di non essere asfaltata. Di conseguenza la “ciclabile” è poco usata, difficilmente manutenibile, e basta poco perché diventi impercorribile. Dovrebbe quindi essere chiaro a tutti che realizzare piste come questa è uno spreco di denaro pubblico.

Il problema è che nel comune di Cascina si continuano a progettare ciclabili di bassa qualità, e ciò avviene perfino nel caso del tratto (in costruzione) della ciclopista dell’Arno, un’opera che la Regione Toscana classifica come infrastruttura strategica, da realizzare con “fondo composto da cassonetto, sottofondo e finitura in asfalto”. Il fondo del tratto di Cascina è invece in ghiaino e polverone di cava posato in golena senza alcun sottofondo. Di conseguenza la pista avrà poca scorrevolezza, sarà fangosa d’inverno, polverosa d’estate. Un percorso divertente per la mountain bike, ma inidoneo alla mobilità ciclistica, anche perché destinato a essere inghiottito dalla vegetazione, come accade ora al tratto sull’argine.

La colpa di questo nuovo spreco di soldi pubblici è trasversale: il progetto è stato impostato (male) dalla precedente amministrazione e viene portato avanti, senza essere corretto, dall’amministrazione attualmente in carica.

Nei mesi più piovosi, è inevitabile che l’erba cresca, ma questo non è certo un problema per le ciclabili di qualità. Basti infatti pensare all’esempio virtuoso della pista del Trammino tra Pisa e Marina, dove a fine aprile era possibile godere della rigogliosa fioritura primaverile senza che ciò compromettesse la percorribilità della pista.

Carlo Carminati
Vicepresidente FIAB Pisa

Erba alta e rigogliose fioriture sul bordo della pista del Trammino, ma nessun problema per i ciclisti
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