All’ora di pranzo di un tranquillo sabato di maggio, intorno alle 13.00, all’improvviso si sente uno sparo all’interno di una villetta di Casciavola, frazione di Cascina (Pisa). Un bambino di 11 anni ha esploso il colpo, che lo ha raggiunto alla testa. L’arma, trovata in casa, apparteneva al padre, un carabiniere in servizio a Livorno, mentre la madre è un’agente della polizia municipale.

Secondo una prima ricostruzione il bambino avrebbe premuto accidentalmente il grilletto della pistola, da cui è partito il colpo fatale. I genitori hanno subito chiamato i soccorsi e i carabinieri. Quando l’ambulanza è arrivata sul posto il bimbo era già morto. Ancora da chiarire se il colpo sia partito accidentalmente o se sia stato esploso volontariamente dal bambino. Nella villetta i carabinieri della Scientifica, giunti appositamente da Firenze per fare i rilievi nell’abitazione.

“La tragedia ha colpito una famiglia ben radicata nella nostra comunità, da anni sul nostro territorio – dice il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti -. Ma ho evitato, oggi, di recarmi sul luogo dove è avvenuto il terribile incidente: sapevo che era ben presidiato dalle forze dell’ordine, che c’era stampa e curiosi, ho preferito tenermi a distanza. So che la pistola era regolarmente registrata e che apparteneva al padre, carabiniere. La mamma è un’agente di polizia municipale. Entrambi mi risulta lavorino a Livorno”.

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4 Comments

  1. dr.Strange Reply

    pistola carica e senza sicura lasciata in giro per casa? roba da matti

  2. Questo è un fatto grave, dispiace per il bambino, ma le armi andrebbero messe al riparo dai figli e da chiunque.

  3. investigator113 Reply

    piuttosto che vaccinarsi ha preferito scegliere lui in che modo morire

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