Le immagini dell’orrore giravano su alcuni gruppi di Whatsapp. In alcune erano ritratti bambini anche molto piccoli costretti a subire abusi sessuali. Otto minorenni della provincia di Pisa sono finiti nei guai per diffusione di materiale pedopornografico, istigazione all’odio razziale per propaganda antisemita e detenzione illegale di strumenti atti all’offesa. Nella casa di uno dei giovani, infatti, la polizia ha trovato mazze, bastoni, pugnali e petardi illegali. Gli inquirenti, partiti da un’altra indagine, si sono imbattuti nel materiale compromettente contenuto sulla memoria di un telefonino ed hanno iniziato a scavare in profondità. A spedire quelle foto era un giovane di 16 anni che, con gli amici, si vantava di avere il piccolo arsenale sopra indicato.

Ma è dall’analisi del computer del giovane e del suo cellulare sono emersi particolari ancora più inquietanti: con altri coetanei, infatti, il giovane si scambiava immagini di chiaro contenuto pedopornografico, tra cui alcune foto con neonati abusati, elaborazioni grafiche di deep-nude e pre-adolescenti in pose erotiche. In due chat setacciate gli inquirenti sono state trovate alcune frasi inneggianti l’Olocausto e meme raffiguranti Adolf Hitler, con commenti di questo tipo: “Premio Nobel per la brace”. C’erano anche alcune foto storiche, con persone rinchiuse in un campo di concentramento, accompagnate da frasi del tipo: “Foto da ripetere, non erano stati messi a fuoco” e foto in cui viene preso di mira e insultato Papa Francesco.

Il giovane conservava anche alcuni video in cui si era fatto riprendere mentre compiva alcuni atti vandalici nella città di Pisa, in alcuni casi in compagnia di altri suoi coetanei.

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