La Toscana affronta la prima delle due settimane in zona rossa a causa del superamento del limite dei 250 casi ogni 100.000 abitanti. Il rischio di un’estensione fino al 27 aprile è concreto, vista anche la grave situazione negli ospedali. A preoccupare è soprattutto Firenze e dintorni. In tutta la regione sono 1.991 le persone ricoverate per Covid, 550 in più rispetto al picco raggiunto un anno fa, 137 in meno rispetto al culmine della seconda ondata dello scorso novembre. Duecentosettantanove sono in terapia intensiva: un anno fa il picco era stato 295, a novembre 298. Nella Asl Centro i posti letto Covid occupati sono il 99%, situazione peggiore rispetto alla seconda ondata dello scorso novembre (sotto il 90%). Il 47% dei posti letto ordinari (quelli non in reparti Covid) è occupato per il virus. Ovunque gli interventi chirurgici sono stati sospesi, salvo i casi di emergenza.

Emanuele Gori, direttore sanitario Asl Centro, a Repubblica spiega che la situazione è di emergenza piena: “Abbiamo 745 posti di degenza Covid occupati. La terapia intensiva, che ha 99 letti, è impegnata oltre il 90% – prosegue Gori -. Anche su questo si comincia a entrare in sofferenza. Compresi i letti low care, abbiamo attivi più di 1.200 posti Covid. La situazione è grave”. Che fare? Cercare di ricavare più posti letto possibile, mettendo un paziente in più nelle camere da due e utilizzando le sale operatorie e le sale risveglio (recovery room). Poi, laddove possibile, si cerca di distribuire i pazienti negli altri ospedali della regione, quelli meno in sofferenza. Un altro problema serio, per chi è ricoverato, è la possibilità di usufruire del massimo livello di cure: i “caschi” per la respirazione ci sono ma non per tutti. Bisogna usarli, pertanto, per i casi più gravi, lasciando agli altri la ventilazione con mascherina facciale o il boccaglio.

Il Nursind, sindacato autonomo degli infermieri, lancia un allarme: al pronto soccorso di Pistoia alcuni pazienti sarebbero “in barella in spazi angusti, dove è impossibile il distanziamento anche nel caso che alcuni risultino positivi. Un’attesa media di 40 ore per l’accesso al reparto. Solo venerdì scorso c’erano 40 persone in attesa su barelle. Abbiamo visto 90enni rimanere su una barella per 3 giorni”.

Inevitabili le polemiche politiche. Il Consiglio regionale è convocato d’urgenza per oggi, mercoledì 7 aprile, per una sessione di lavori tutta dedicata al tematiche relative al contrasto della pandemia. All’ordine del giorno, tra gli altri punti, la mozione di non gradimento (sfiducia) nei confronti dell’assessore alla Sanità, Simone Bezzini, presentata dal gruppo della Lega. In discussione anche due proposte di delibera. La prima, presentata dai gruppi di Fratelli d’Italia, M5s e Forza Italia, chiede l’istituzione di una commissione regionale d’inchiesta per la “verifica delle misure messe in atto dalla Giunta e dal Sistema sanitario regionale, degli atti e dei criteri seguiti per contrastare la pandemia da Covid-19”. La seconda mozione, invece, proposta dalla Lega, chiede l’istituzione di una commissione speciale per supporto, monitoraggio e controllo della campagna vaccinale.

Italia Viva apre alle opposizioni. “Massima disponibilità a lavorare per una commissione d’inchiesta che sia in grado di tenere insieme maggioranza e opposizione con l’obiettivo di mettere in evidenza errori e lacune per non ripeterli, avanzare proposte e condividere le prossime scelte”, sottolinea Stefano Scaramelli. “Correggere il percorso fin qui intrapreso e ottimizzare la fase della vaccinazione siano i fari guida della Commissione. Sono favorevole ad istituirla già nel prossimo Consiglio regionale. Un’istituto non giudicante ma performante”. Ma il partito di Renzi respinge la richiesta di sfiducia all’assessore alla Sanità: “La commissione potrà fare luce sulle criticità, definire organizzazione ed evidenziare eventuali furbetti o eventuali ingiusti privilegi ricevuti da alcuni – sottolinea Scaramelli -. Non è il momento di fare attacchi ad personam, o delle sfiducie, ma quello di lavorare tutti insieme”.

Il Pd difende a spada tratta il proprio assessore: “Ha fatto quanto possibile e la nostra regione è ancora oggi tra le più efficienti con quasi 800.000 vaccini inoculati, come dimostrano i dati disponibili ad oggi sul sito del Ministero della Salute”, dichiarano il capogruppo Vincenzo Ceccarelli e il presidente della Commissione Sanità Enrico Sostegni. “La Toscana è stata tra le primissime a vaccinare gli ospiti e il personale delle Rsa, il personale sanitario, le forze dell’ordine. Tra le prime anche per vaccinazione dei novantenni e dei settantenni. La nostra regione, pur rimanendo sopra la media nazionale in quanto a intensità di vaccinazioni, ha dovuto però registrare in una prima fase alcune criticità, oggi in via di superamento grazie ad una forte accelerazione delle somministrazioni per gli ultraottantenni”.

È giusto denunciare gli errori di valutazione nella gestione dell’emergenza e fare piena luce sui numeri e le criticità della salute. Però, in un momento di piena emergenza, la prima cosa da fare dovrebbe essere rimboccarsi le maniche e superare il prima possibile la tempesta. C’è il momento del fare (tutti insieme) e quello per discutere e litigare. Ora è il momento del fare.

 

Foto Lapresse (ilGiornale.it)

3 Comments

  1. E poi i sinistrati hanno il coraggio di sputtan@@re la Lombardia! P.S. Non sono Lombardo ma Friulano Doc!

  2. intanto anche oggi il sito della regione toscana per la prenotazione dei vaccini e’ chiuso e non e’ possibile accedere.
    Questo per onore di cronaca visto che ci sono persone sensibili che ancora aspettano il vaccino… e qualche quarantenne senza problemi di salute e’ gia’ stato vaccinato.

  3. Sappiate che i comunisti sono innanzitutto dei bugiardi incalliti. Se l’assessore afferma che la Toscana “brilla” per … state tranquilli che è sicuramente l’opposto. Infatti ho scritto io personalmente all’assessore ed al Presidente (quando il primo non mi ha risposto) lamentandomi del fatto che il Mugello, dove risiedo, NON disponeva di punti di vaccinazione per i “soggetti fragili” e per mia moglie sono andato all’Ospedale di Torregalli (cinquanta chilometri in giù, altrettanti in su). Non solo, ma io, settantenne, solo da pochissimi giorni ho avuto la possibilità di “iscrivermi” (non è ancora la prenotazione) per la mia fascia d’età, assolutamente trascurata a favore di altre misteriose categorie…Brilla, sì, la Toscana, ma per disorganizzazione e doloso clientelismo.

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