Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha presentato insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro un decalogo di proposte per rilanciare il sistema Paese, partendo dalle città d’arte. Durante la conferenza stampa in cui sono state illustrate le proposte Nardella ha detto che “è necessaria una norma statale per regolare gli affitti turistici brevi che dia ai sindaci responsabilità e poteri”, riprendendo “la norma sulla quale già il governo precedente stava lavorando”. Poi, parlando anche a nome di Brugnaro, ha aggiunto: “Noi non siamo ideologicamente contro gli affitti turistici brevi. Crediamo, però, che questo fenomeno rischi di creare una concorrenza sleale verso centinaia di aziende del turismo, come le strutture alberghiere, che pagano oneri fiscali e contributivi”. Il sindaco di Firenze chiede che la legge intervenga “sul numero di appartamenti che una persona può affittare a livello turistico e per quanti giorni all’anno può farlo” e “pensare agevolazioni se si affitta un appartamento per un periodo medio o lungo a persone italiane o comunque nell’ambito comunitario”.

La proposta di Nardella non piace a Marco Stella, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana: “La guerra che il sindaco di Firenze sta muovendo agli Airbnb è sbagliata sotto tutti i punti di vista, a cominciare da quello economico, in quanto la locazione breve porta tanti soldi nelle casse comunali ed è fonte di reddito importante per numerose famiglie fiorentine, a maggior ragione adesso che la città risente in maniera drammatica della crisi legata al Covid. Quando la pandemia sarà passata, contiamo nella ripresa del turismo, che è la colonna portante dell’economia cittadina. Non capisco questa battaglia senza senso di Nardella – osserva il capogruppo di Forza Italia – contro uno dei punti di forza della città che amministra. Gli ultimi dati pre-Covid evidenziavano come su Airbnb fossero sulla piattaforma 9.897 immobili a Firenze (di cui 5.537 nel centro storico), a fronte di 514.456 immobili residenziali esistenti nel capoluogo toscano: l’1,9%. Di cosa stiamo parlando? Tra l’altro, negli ultimi anni, proprio Airbnb ha favorito la crescita delle presenze turistiche a Firenze, portando denaro e benessere a tutto l’indotto, senza penalizzare le tradizionali locazioni alberghiere”.

“Tra l’altro – ricorda Stella – l’imposta di soggiorno ha portato nelle casse comunali nel 2018 ben 42.335.381 euro, di cui il gettito derivato dalle locazioni turistiche dopo l’accordo ‘collect and remit’ ammonta (Airbnb più la gestione diretta) a 7.641.924 euro. Quanto alla questione dello spopolamento del centro storico, dare la colpa al turismo è semplicemente ridicolo: i fiorentini scappano dal centro perché chi ha amministrato questa città negli ultimi 30 anni (e cioè la sinistra) ha trasformato il centro in una Disneyland del Rinascimento, senza servizi, senza parcheggi, sottoposto a regole vessatorie e restrittive, che farebbero scappare chiunque”.

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