Nella puntata di oggi del podcast What’s Up Tuscany parliamo di come l’incomprensibile guerra tra gli aeroporti di Pisa e Firenze rischi di aggravare ulteriormente la situazione di un settore devastato dai lockdown e dall’azzeramento del traffico internazionale. La possibile vendita della società che gestisce i servizi a terra al Galilei e al Vespucci rischia di essere il primo passo verso il passaggio di Toscana Aeroporti ad un gigante del settore. Dopo un anno disastroso, il futuro degli scali toscani sembra a rischio, nonostante l’annuncio di nuove rotte nazionali da Pisa a varie città del Sud Italia a partire da giugno. Eppure il piano di investimenti che trascura lo scalo pisano a favore di Peretola continua come se niente fosse. Per come la vediamo noi un comportamento del genere rischia di precipitare la situazione e causare danni al turismo toscano, proprio quando una parziale riapertura sembra all’orizzonte. Una guerra di campanile e di gruppi di interesse è l’ultima cosa che la Toscana può permettersi in questo momento critico. Facci sapere come la pensi tu partecipando alla conversazione sui nostri profili social:
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10 Comments

  1. Alessandro Reply

    Personalmente non ho mai amato i pisani, per tutta una serie di ragioni che in questa sede non mi va di elencare. Preferisco di gran lunga i senesi o persino i fiorentini. Personalmente penso sia meglio investire in un aeroporto come quello di una bellissima città come Firenze piuttosto che per una piccola città provincialotta come Pisa in cui l’unica cosa bella è solamente la Piazza dei Miracoli con la Torre di Pisa, mentre il resto fa alquanto desiderare…

    • Orlando Sacchelli Reply

      A mio modo di vedere non bisognerebbe fare discorsi di simpatia-antipatia né badare a strampalati campanilismi. Serve concretezza e basarsi su numeri e prospettive di crescita e sviluppo, che non riguardano solo le due città ma tutta la Regione. Si parla di bacino di utenza, che per quanto riguarda Pisa va ben oltre la provincia (tutta la costa tirrenica, da Massa (ma mettiamoci anche La Spezia) a Grosseto, comprendendo Lucca e Livorno.

      • Toscoamericano Reply

        Non si capisce il motivo per cui la Toscana non possa avere due aeroporti e deve fare con uno solo. Soprattutto considerata l’attrattiva turistica che esercita Firenze.

        La Puglia, la Calabria, il Veneto, L’Emilia-Romagna, il Piemonte, per non parlare delle isole maggiori, ne hanno ALMENO 2.

        Come fa Firenze ad aspirare di divenire un importante centro congressuale europeo con l’aeroporto piu prossimo a 90Km?

        La concretezza per me e’ questa. Qui in USA ogni cittadina con oltre 100mila abitanti, per quanto insignificante, ha un aeroporto a meno di 20 km. Non si capisce perche’ trovare 300Milioni per una nuova pista sia piu’ difficile di trovare le decine di miliardi per linee TAV che sono sottoutilizzate.

        • Orlando Sacchelli Reply

          Il problema credo sia la “società unica”. Se ognuno fosse andato avanti per la propria strada (niente fusione, scelta politica) avrebbe deciso solo e soltanto il mercato, cioè chi viaggia. Non crede anche lei?

          • Toscoamericano

            Scusi il ritardo nella risposta. Ho appena notato questa reply.

            No sarebbe stato peggio.

            La vecchia società gestore del Galilei, avrebbe ostacolato il progetto, per legittimi motivi di concorrenza. Siccome vari enti locali pisani erano azionisti di quella società, avrebbero avuto anche una leva politica per ostacolarlo a livello politico regionale. Il campanilismo e il provincialismo in Italia non muore mai, neppure a 600 anni dalla fine dei Comuni medievali.

            Ebbi uno scambio di email a proposito con l’ex governatore Rossi. Lo scopo della fusione fu proprio quella di assicurare che i due aeroporti sarebbero stati sviluppati secondo criteri di complementarietà tali da evitare che i due aeroporti si ponessero in concorrenza tra di loro. Mi disse allora che il focus del Galilei sarebbe stato sui ‘low cost’ mentre il Vespucci sui vettori tradizionali.

            In altre parole si voleva (e si vuole tuttora) istaurare un rapporto tra i due aeroporti simile a quello che a Milano esiste tra Malpensa e Linate (anch’essi gestiti dalla stessa società).

            Peretola sarebbe stato l’equivalente di Linate (voli in prevalenza business per le capitali e centri economici europei con vettori tradizionali), mentre Pisa l’equivalente toscano di Malpensa (Low Cost e voli extra-continentali, visto che la pista di 2400m prevista per Peretola non potrebbe ospitare aerei wide-body), ovviamente in misura molto ridotta rispetto al capoluogo lombardo avendo la Toscana, data la popolazione, un volume di passeggeri molto inferiore.

            Ma difficilmente il sogno di Enrico Rossi, Matteo Renzi e Nardella si verificherà. I nemici del progetto sono: NIMBYsmo, progetti di speculazione edilizia nella piana di Sesto (che non potrebbero avvenire in presenza di una nuova pista a causa dei vincoli di costruzione), ostruzione di gruppi ecologisti (ma quelli esistono dovunque per qualsiasi cosa), Pentastellarismo grillino (No a tutto quel che significhi infrastrutture e sviluppo), lotte di potere intestine nel PD (Renziani come Nardella e Renzi pro-aeroporto, e sindaci ex comunisti della sinistra del PD nei comuni vicini contro), e ovviamente il campanilismo provinciale contro Firenze da parte degli altri Toscani che non scompare mai. Se ne sono andati i Comuni del Medioevo, i Medici e i Lorena, ma sull’astio tra campanili si può sempre contare.

    • Non ricordo di aver mai sentito parlare di voli intercontinentali da Firenze (charter esclusi)
      Perché mai compagnie aeree americane hanno preferito Pisa a Firenze? già.

      • Toscoamericano Reply

        Non si tratta di preferenza ma di scelta obbligata.

        Gli aerei wide-body che hanno l’autonomia sufficiente per volare le 9 ore tra l’Italia e il Nord-America, sono aerei molto pesanti che necessitano di almeno 2700-2800 metri di pista per operare. La pista di Peretola non li ha.

        E’ ovvio che qualsiasi compagnia che opera voli intercontinentali preferirebbe volare a Firenze che a Pisa, per l’ovvio motivo che ci sarebbe maggiore domanda di passeggeri.

  2. Per quanto riguarda l’aeroporto la lotta fra Firenze e Pisa sembra quelle fra la pulce e il leone.

    • Orlando Sacchelli Reply

      Il “leone” sarebbe Bologna? Non è poi così distante ed esiste (già) l’alta velocità, a differenza della linea Firenze-Pisa. Sa quanti fiorentini (e i cittadini di altre zone della Toscana) usano lo scalo di Bologna?

  3. Per esperienza personale ho utilizzato entrambi gli aeroporti per anni e dico che quello di Pisa è molto superiore rispetto a Firenze con collegamenti ferroviari e altri. In più le piste di Pisa sono di lunghezza superiore per permettere atterraggio ai voli internazionali addirittura collegamenti con l’America e paesi dell’est.

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