Il lungo braccio di ferro tra la giustizia ordinaria e quella militare è finito. Il processo per l’omicidio di Emanuele Scieri, il paracadutista ucciso a Pisa il 13 settembre 1999, si terrà al tribunale di Pisa. Lo ha deciso la prima sezione penale della Corte di Cassazione, ponendo fine al conflitto di giurisdizione tra Tribunale militare di Roma e il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pisa. Il processo ripartirà il 29 marzo con la ripresa dell’udienza preliminare. Nella vicenda, com’è noto, sono indagati per omicidio volontario (con l’aggravante dei futili motivi) tre ex commilitoni della Folgore, Alessandro Panella, Luigi Zabara e Andrea Antico, e i due ex ufficiali, accusati di favoreggiamento, Enrico Celentano, all’epoca dei fatti comandante dei paracadutisti, e Salvatore Romondia.

Il procuratore di Pisa, Alessandro Crini, commenta così la notizia: “Siamo soddisfatti perché è stata riconosciuta la nostra impostazione, peraltro condivisa anche dalla difesa degli imputati, che si doveva procedere per un reato di natura ordinaria”. Il fratello di Emanuele Scieri, Francesco, ha definito la decisione della Cassazione “un premio al lavoro svolto in questi anni dalla procura pisana”. Il procuratore Crini apprezza ma mette le mani avanti: “Non abbiamo bisogno di premi ma ci fa piacere se la famiglia ha potuto cogliere questo aspetto. Certamente per una struttura come la nostra e per le forze di polizia questa indagine è stata un impegno non lieve e l’aspetto della giurisdizione l’avevamo valutato fin dall’inizio. Adesso mi aspetto di leggere nella motivazione della Cassazione un ragionamento completo anche di grande interesse giuridico”.

Alcuni giorni fa l’avvocato della famiglia di Scieri  Alessandra Furnari, ha chiesto al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Pisa, Pietro Murano, di citare in giudizio come responsabile civile il ministero della Difesa.

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