In tempi di crisi capita di dover vendere le proprietà che non sono indispensabili. Avviene in tutte le famiglie e nelle imprese, ma anche nella chiesa. Diversi immobili di proprietà ecclesiastica, infatti, sono in vendita. Basti guardare il sito degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero, dove si possono trovare beni in affitto ma anche da acquistare. In alcuni casi si tratta persino di chiese con canoniche, ma ci sono anche case, terreni agricoli ed edifici di vario genere (fienili, etc.).

Se guardiamo il sito dell’Istituto di sostentamento per il clero della diocesi di Firenze troviamo una sezione che sembra quella di un’agenzia immobiliare, con diverse proprietà in vendita o in affitto e accurate descrizioni (con foto annesse). Ad esempio nel comune di Lastra a Signa (Firenze) troviamo in vendita la chiesa-canonica di Lamole che comprende: chiesa con antistante portico, sacrestia e campanile, locali ex canonica suddivisi in tre appartamenti, in totale 17 vani con un appezzamento di terreno di 71600 metri quadrati. Il prezzo non è indicato: trattativa riservata. Un’altra chiesa è in vendita a Bagnano, vicino a Certaldo (Firenze). Anche qui trattativa riservata. Ma ci sono anche offerte con il prezzo indicato. Con cinquantamila euro, ad esempio, vi potete assicurare un fienile diroccato (155 mq), con giardino circostante (7300 mq), in località San Martino a Maiano, in zona Empolese-Valdelsa. Tra gli affitti troviamo due appartamenti ricavati nel contesto della Pieve di San Donato, nel Chianti, rispettivamente a 600 (90 mq) e 850 (120 mq) euro al mese. Oppure un mini appartamento (cucina, camera e bagno, 40 mq) sulle colline fiorentine (a Bagno a Ripoli) per 400 euro al mese. Ma anche un ampio appartamento al piano terra del complesso della chiesa di s. Andrea a Camoggiano, a Barberino di Mugello, (5 vani, 140 mq) disponibile a 670 euro al mese. Ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Ecco chi gestisce i beni

Ad amministrare i beni della chiesa sparsi su tutto il territorio nazionale e non appartenenti a ordini religiosi sono gli Istituti diocesani per il sostentamento del clero (Idsc), istituiti nelle oltre duecento diocesi italiane a seguito della legge 222/85. Ciascun istituto “compie tutti gli atti di natura mobiliare e immobiliare necessari e utili per la migliore realizzazione dei fini istituzionali quanto per l’organizzazione e la realizzazione delle proprie strutture”. E si occupa anche della remunerazione dei sacerdoti. Le entrate di questi istituti quali sono? In larga parte il gettito derivante dalle dichiarazioni dei redditi dei cittadini, destinato alla Chiesa cattolica tramite l’8 per mille oltre alle offerte (deducibili) dei fedeli indirizzate direttamente all’Istituto centrale per il sostentamento del clero e poi redistribuite sul territorio. Le offerte raccolte durante le messe solitamente servono a coprire le spese delle singole parrocchie, e una parte va all’istituto diocesano. Poi c’è tutto il capitolo della gestione dei beni immobiliari, che comportano spese e in alcuni casi anche entrate (per gli affitti).

Foto dal sito idsc.firenze.it

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