Si era appropriata di ingenti somme di denaro, dai conti del comune dove lavorava, per acquistare droga e carte ricaricabili per le scommesse online. La donna, dipendente comunale di Collesalvetti (Li), era stata licenziata e, dopo le indagini della Guardia di Finanza sul suo conto, è stato scoperto un vasto giro di spaccio di stupefacenti. Stamani sono scattati gli arresti: sei misure cautelari e diverse perquisizioni nei confronti di cittadini, italiani e tunisini, attivi nello spaccio di sostanze stupefacenti sulla piazza pisana. Due sono finiti in carcere, uno agli arresti domiciliari e tre sottoposti all’obbligo di dimora.

L’indagine è nata a Collesalvetti, dopo una segnalazione da parte dell’amministrazione comunale: una dipendente comunale si era appropriata, compiendo il reato di peculato, di oltre 650 mila euro dai conti correnti dell’ente. Era stato facile, per lei, visto che aveva la disponibilità per ragioni legate al suo ufficio. Le fiamme gialle sono andate a fondo, controllando nei minimi particolari le abitudini della donna, che acquistava carte ricaricabili per le scommesse online e sostanze stupefacenti.

In dieci mesi di indagini gli uomini della Guardia di finanza hanno documentato 700 cessioni di droga, per un totale di tre chili e mezzo di hashish e mezzo kg di marijuana. Interrogata dai militari la donna aveva dichiarato di essere vittima di estorsione da parte di alcuni extracomunitari che l’avrebbero minacciata (di rendere nota la sua tossicodipendenza), ricattata e le avrebbero portato via il cane. Da alcuni riscontri sembra che almeno 84mila euro rubati al Comune sarebbero stati usati per comprare droga e giocare on line con un complice italiano. Dopodiché è partita l’inchiesta sugli spacciatori, che si è conclusa con gli arresti di oggi. Per agire indisturbati gli spacciatori andavano in giro portandosi dietro i loro figli minori. L’attività di spaccio sarebbe andata avanti anche durante il primo lockdown. Proprio in quel periodo furono arrestate quattro persone in flagranza di reato.

 

Foto e video: Gdf Livorno

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