Usava i social network per sfogare la propria rabbia e invitare tutti a uscire di casa, fregandosene dei divieti imposti dal governo per contenere la pandemia da Covid. Nei video la donna, un’imprenditrice livornese di 40 anni (Annalisa Logozzo), incitava tutti a seguire il suo esempio, a ribellarsi (“tiriamo fuori i c…”), e forniva anche indicazioni sui posti di blocco, per evitare i controlli organizzati sul territorio dalle forze dell’ordine. Dopo nove mesi di inchiesta la procura di Livorno ha chiuso le indagini ed è pronta a chiedere il processo per istigazione a disobbedire alle leggi e l’ordine pubblico e vilipendio della Repubblica.

A far partire le indagini è stata la segnalazione del video su Facebook (poi oscurato) pochi giorni dopo la pubblicazione sulla bacheca della donna. È il 28 marzo 2020 e l’Italia è in piena crisi Coronavirus. La donna, come spiegava lei stessa nel video incriminato, invitava le persone a uscire di casa “perché bisogna ribellarci a questo abuso di potere. Questa cosa è soltanto un abuso di potere. Allora non mi puoi vietare la passeggiata, mi puoi vietare di fare l’aggregazione, mi puoi vietare di fare comunella con gli amici, ma non mi puoi vietare di uscire. Non mi puoi vietare di prendere la mia auto e andare in campagna a tirare un po’ il sospiro. A prendere i figlioli e fargli prendere un po’ d’aria. Stato di m….”.

Secondo gli inquirenti la donna ha oltrepassato il limite garantito dalla Costituzione, quello che permette a tutti di manifestare il proprio pensiero: oltre ad aver offeso e denigrato le istituzioni, ha promesso di continuare a segnalare la presenza dei posti di blocco delle forze dell’ordine e a disobbedire ripetutamente alle leggi. Secondo le imputazioni a suo carico la donna ora rischia fino a cinque anni di carcere. La quarantenne livornese, che risiede a Tirrenia (Pisa), ora preferisce non rilasciare dichiarazioni.

4 Comments

    • Orlando Sacchelli Reply

      Si riferisce alle notifiche dei nuovi articoli? Le deve disattivare lei (così come le ha attivate).

  1. Esattamente come succede in Iran, come succedeva durante il nazismo. Uno esprime il proprio pensiero e viene condannato al carcere duro. A questo siamo arrivati.

  2. Emerita caxxata della magistratura, come questa signora ce ne sono a migliaia non li potete mettere in carcere a tutti…

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