I numeri per fortuna sono incoraggianti, i sacrifici dei toscani stanno pagando e presto (domenica) la regione dovrebbe tornare in zona gialla, con minori limitazioni imposte dalla pandemia. Anche se questo cambio durerà pochissimo (tre giorni), in virtù delle nuove limitazioni volute dal governo per le festività natalizie. L’intenzione dell’esecutivo è questa: nei giorni festivi e prefestivi del periodo di Natale, in tutta Italia, si applicano le misure previste per le zone rosse. Stop agli spostamenti anche nel proprio comune e negozi e ristoranti chiusi tutto il giorno. I giorni di zona rossa saranno i seguenti: dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e 5 e 6 gennaio. Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio si applicheranno le misure previste per la zona arancione, quindi non si potrà lasciare il proprio comune. I giorni in zona gialla, pertanto, saranno solo tre: il 21, 22 e 23 dicembre.

“Oggi ci sono buone notizie dal fronte della pressione sugli ospedali – scrive su Facebook il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo – per la prima volta nella seconda ondata i ricoverati per Covid nei posti letto non intensivi sono meno di mille, 998 per la precisione, 52 meno di ieri. Calano anche i ricoverati in Terapia intensiva, oggi sono 191 (8 in meno rispetto a ieri), a cui si aggiungono gli 11 ricoveri in terapia sub-intensiva (1 in meno rispetto a ieri). Oggi i nuovi casi sono 514 su 3.670 soggetti testati (14% positivi) e 11.384 tamponi analizzati (di cui il 4,25% positivo). A questi si aggiungono i 5.553 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. I comuni toscani senza nuovi casi oggi sono 152. L’indice Rt toscano è 0,68, era 1,8 quando siamo entrati in zona rossa. Grazie agli operatori sanitari per il lavoro che hanno fanno e continuano a fare, ma grazie anche ai cittadini toscani che rispettando le regole e comportandosi responsabilmente sono riusciti a superare la fase più critica della seconda ondata – conclude Mazzeo – Mi raccomando, prudenza e rispetto delle norme, perché più siamo responsabili, più saremo liberi”.

Mallegni: “Folle gioco sui colori, imprese e cittadini nel caos”

“Mentre Giani ‘giocà con i colori e Marras mette le imprese una contro l’altra con l’elemosina del click day, gli italiani pagano amare conseguenze”. Commenta così, in una nota, il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni, commissario regionale degli azzurri, gli ultimi provvedimenti della Regione Toscana “a capo di questa situazione economico-sanitaria che sembra ormai fuori controllo”. “Se così non fosse potrebbe apparire uno scherzo, ma purtroppo non lo è: la dura realtà è che gli imprenditori tra “nulla” e “piuttosto” sicuramente accettano il piuttosto, trovandosi così costretti a riaprire alle misere condizioni proposte. E non c’è niente da fare se non garantire più sicurezza sanitaria e risorse vere a fondo perduto per le imprese. Trovo criminale – prosegue Mallegni – mettere le imprese della somministrazione di alimenti e bevande in guerra tra loro, dopo mesi di lassismo e scarsissima volontà di capire la condizione reale nella quale queste si trovano quando l’unica cosa da fare sarebbe garantire in primis più sicurezza sanitaria e poi vere e proprie risorse a fondo perduto per i lavoratori. Le imprese hanno delle necessità chiare e semplici – continua il senatore di Forza Italia – e si traducono nella istituzione di un fondo di almeno 3 miliardi per investimenti sui beni strumentali, contributi regionali a fondo perduto che vadano a ristorare le realtà imprenditoriali, per almeno il 20%, calcolato sul fatturato che si sia ridotto di almeno il 25%, la cancellazione dell’Imu per almeno tutto il 2021, l’applicazione della cedolare secca per gli affitti al 10% a tutti quei proprietari che applicano uno sconto sull’affitto di almeno il 40% a partire dal 2021 fino al 2023 e la riduzione del 100% del cuneo fiscale per 5 anni per che assume a tempo indeterminato e del 50% per 5 anni per chi assume stagionali per almeno 6 mesi l’anno. Queste le proposte di Forza Italia per cercare di risollevare un’economia ormai quasi al collasso”.

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