Disparità di trattamento fra regioni, ingiustizia, grave danno economico. Sono fortissime le polemiche dopo la decisione del ministro della Salute di lasciare la Toscana in zona arancione. Il presidente della Regione Eugenio Giani, in un lungo video su Facebook dice che non ci sta e chiede al governo di rivedere la decisione, ritenuta “ingiusta e immotivata”.  Giani  l’ha presa davvero male, ma c’è da capirlo, visto che si era speso molto nella promessa di un “rapido” ritorno alla quasi normalità. Così rivolge al presidente del Consiglio e al ministro della Salute “un appello fermo e chiaro a nome di tutti i cittadini affinché la cabina di regia provveda in tempi rapidi, anche da lunedì 14 dicembre, a valutare più positivamente i dati toscani ai sensi dell’art 2, comma 3, del Dpcm del 3 dicembre 2020. Visti i dati e l’indice Rt delle ultime tre settimane la Toscana merita ciò che i numeri dicono: la zona gialla. In un mese – spiega Giani – abbiamo costruito e aperto un nuovo intero ospedale dedicato ai pazienti Covid, attivato 500 operatori e raggiunto il 100% dei tracciamenti dei contagi, esteso le terapie intensive, aumentato i posti letto Covid e assunto nuovo personale sanitario. Ringrazio le donne e gli uomini della Toscana che hanno continuato a tenere un comportamento encomiabile, indossando sempre la mascherina, mantenendo il distanziamento ed evitando gli assembramenti. E le imprese, le lavoratrici e i lavoratori che con sacrifici e sofferenza stanno resistendo a questa crisi”.

In una nota congiunta il senatore Massimo Mallegni, commissario toscano di Forza Italia, Marco Stella, presidente del Gruppo Forza Italia al Consiglio Regionale della Toscana, e i senatori forzisti toscani Barbara Masini e Roberto Berardi sottolineano che “il punto della questione, ancora prima di parlare di regione gialla o arancione, è uno: la Toscana è in grado di riaprire in sicurezza? Il presidente Giani ci deve dire se siamo in grado di riaprire le attività e le imprese in sicurezza sotto il profilo non solo dei dati sanitari, ma anche se è stato realizzato un piano dei trasporti che consenta di mantenere il distanziamento sui mezzi e dimezzare quindi la capienza, potenziando il numero delle corse. Altrimenti, la smetta di giocare con i colori e di illudere i toscani”

“Giani ha creato false aspettative nei toscani”, dichiara Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. “Ristoratori e baristi si stavano già preparando a riaprire domani mattina ma poi hanno scoperto che il loro governatore aveva fatto degli annunci fasulli. Caro Giani, la differenza tra tagliare nastri e governare, sta proprio in questo. Quando ci si limita a presenziare a inaugurazioni si può annunciare qualsiasi cosa, ma quando si governa, si ha una responsabilità e agli annunci devono seguire i fatti”.

“Nonostante l’indole tipicamente ‘democristianà del presidente Giani – afferma Elisa Montemagni, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale – anche stavolta i toscani hanno dovuto ingoiare l’ennesima delusione, visto che l’agognato e pensiamo meritato ingresso in fascia gialla è stato rimandato, plausibilmente, di una settimana. I cittadini di Piemonte e Lombardia, tanto per fare due esempi a nostro avviso significativi da domani godranno di restrizioni attenuate, mentre la Toscana, nonostante il solito marcato ottimismo di chi la governa, rimarrà inesorabilmente ancorata all’arancione. A questo punto appare evidente che il peso politico del presidente Giani sia molto basso e questo fatto, in generale, non è certamente una buona notizia per tutti noi. In definitiva, quindi, conclude Montemagni – sarà ancora una settimana di passione per i tanti commercianti che, giustamente, speravano di poter finalmente sfruttare adeguatamente questi giorni prenatalizi per recuperare, anche se in minima parte, le pesanti perdite fin qui accumulate; ci auguriamo, pertanto, che il presidente Giani abbia, ora, il buongusto di centellinare le parole, evitando frasi del tipo: ‘Ho una mezza promessa di Speranza….’ Mi spiace, ma ormai, nessuno gli crede”.

“Sono amareggiato e dispiaciuto per la persistenza della zona arancione, con tutte le relative norme limitative, per la nostra amata Toscana, mentre Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte diventano zona gialla”, afferma il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna. “Ricordo ancora quando chiesi a Giani di valutare la zona gialla per Grosseto, in effetti mi ascoltò e reagì, ma ahimè invano. Si parla di tempistica di valutazione ma da gialli a rossi siamo passati in meno di una settimana. Tante domande mi pongo e intanto il tempo passa e le imprese languono. Penso che la salute dei cittadini debba venire prima di tutto. Tuttavia non posso non segnalare la grande difficoltà che sta vivendo tutto il mondo economico della Maremma. La zona gialla, senza ombra di dubbio, avrebbe concesso maggior respiro a molti settori economici. Penso che abbiamo perso un’occasione per far trascorrere un Natale migliore a molti imprenditori grossetani ed alle loro famiglie”.

Esplode la rabbia dei ristoratori. “La Toscana arancione? Come nelle peggiori previsioni ma purtroppo ce lo aspettavamo, visti i quindici giorni che devono trascorrere per passare da una zona all’altra”, afferma Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana. “Sarebbe stato importante dare la possibilità ai ristoratori di lavorare, anche se dall’indagine tra i nostri associati emerge che solo uno su due riaprirà da qui a fine mese. Molti si erano già preparati, facendo la spesa e cercando di accettare prenotazioni. In questa situazione di incertezza, siamo così sicuri che la prossima settimana diventeremo gialli e che potremo lavorare per Natale? È necessario – prosegue Naccari – che il presidente della Regione Toscana Giani vada a Roma a battere pugni sul tavolo e a pretendere aiuti al 100% per le perdite subite. Ormai il Natale è perso completamente; l’unica cosa che resta da fare è andare a Roma per ottenere i soldi per risarcire le perdite del mese lavorativo più importante. Giani, non avere paura: o ora o mai più”.

1 Comment

  1. in tuto questo che accade ci vedo,un malsano modo di fare,ma non è rivolto ha loro ma ha noi ,egoismo,la vanità l’ipocrisia,ignoranza, il dio denaro.il che me frega di lui qasi quasi gli ci stà bene,ma!!! .e l’importanza fondamentale per trasmettere il sapere la scuola un momento della nostra vita irripetibile ai giovani gli asili i genitori no non vedo una logica di comportamento impergnata su mancanza di capitali da investire per mettere in condizione il nostro futuro le basi non ci sono,chi semina vento,poi si ritrova tempeste,vi saluto,mi scuso,vi auguro e in modo particolare ai malati ,serenità,grazie.

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