Si è spento all’età di 94 anni, per le complicanze causate dal Covid, l’ex sindaco di Pisa (ed ex parlamentare del Pci) Vinicio Bernardini. Aveva 94 anni. Guidò la città della Torre pendente la prima volta nel 1971, per pochi mesi (da aprile a giugno), poi tra il 1983 e il 1985. Per vari mandati fu assessore e consigliere comunale della sua città, dove era nato il 16 luglio 1926. Giovanissimo, quando ancora non si era diplomato, iniziò a frequentare i movimenti antifascisti, avvicinandosi ai gruppi clandestini del Pci.

Imprigionato per la sua militanza nel marzo 1943, dopo alcuni mesi, approfittando del caos per un bombardamento sulla città, riuscì a evadere dal carcere Don Bosco di Pisa. Si diede alla macchia unendosi ai partigiani della 23ª Brigata Garibaldi “Nevilio Casarosa”, attiva sui Monti pisani. Terminata la guerra proseguì la sua attività nelle file del Partico comunista, entrando la prima volta in consiglio comunale nel 1956. Laureato in Economia e commercio, avviò uno studio dove svolse, per decenni, la professione di commercialista. La sua vera grande passione rimase sempre la politica. Passione che tenne viva anche in età avanzata, continuando a interessarsi alle sorti dell’Italia.

Così lo ricorda Paolo Fontanelli, ex sindaco di Pisa ed ex deputato. “Oggi ci ha lasciato Vinicio Bernardini. Portato via dal Covid a 94 anni. Bernardini è stato un esponente di primo piano della politica pisana. Sindaco di Pisa per due volte e deputato del PCI della nostra circoscrizione per due mandati. Era un libero professionista che proprio per il suo lavoro viveva i problemi dell’economia con particolare attenzione al sistema produttivo e alle piccole e medie imprese. E sapeva, da questa esperienza, trarre indicazioni anche per suo impegno politico. Vinicio era un militante e dirigente del Partito Comunista, animato da una cultura di sinistra riformista che ha portato in tutta la sua lunga fila di impegni politici e amministrativi. Sindaco la prima volta per pochi mesi nel 1971, nella stagione della lunga instabilità politica che ha segnato Pisa fino alla svolta che nel 1972 aprì la strada a una prospettiva di stabili maggioranze di sinistra. In quegli anni fu anche capogruppo del Pci a Palazzo Gambacorti. Nel 1976 fu eletto alla Camera dei deputati e riconfermato nelle elezioni del 1979. Da parlamentare caratterizzò il suo lavoro sui temi dell’economia, del fisco, del mondo del lavoro, del credito e della pubblica amministrazione, con molti interventi e progetti di legge. Ma non perse mai i collegamenti con la realtà del nostro territorio e si impegnò in diverse vertenze in difesa dell’occupazione. Nel 1983 fu nuovamente eletto sindaco di Pisa fino al 1985, facendosi carico di una complicata fase di passaggio nelle vicende della sinistra pisana. Vinicio viveva la politica con passione e spirito di servizio e lo ricordo per la partecipazione con cui seguiva il confronto politico, anche negli anni della svolta, della nascita del Pds e poi dei Ds e e nel Pd. Poi, deluso dal periodo renziano, tre anni fa, mi telefonò per dare il suo sostegno a Bersani e alla nascita di Art.1. Una chiamata che rinnovò anche in occasione delle elezioni politiche del 2018 appoggiando la lista di LeU. Ci siamo poi sentiti ogni tanto per scambiarci un saluto. Negli ultimi anni era molto provato per la morte della figlia e poi della moglie, ma se accennavi alla politica si accendeva sempre una lucina, e una domanda: come vanno le cose? Come la vedi? Ciao caro Vinicio, ti siamo grati per tutto quanto hai fatto per la nostra città”.

Bernardini in consiglio comunale. In fondo a sinistra Massimo D’Alema (foto pubblicata su Facebook da Paolo Fontanelli)

Il sindaco di Pisa, Michele Conti, esprime il proprio cordoglio: “Ho appreso della scomparsa di Vinicio Bernardini, sindaco di Pisa per due mandati, tra l’aprile e il giugno 1971 e tra il 1983 e il 1985, nonché assessore al Bilancio e consigliere comunale di Pisa per vari mandati. Il suo impegno nelle fila del Partito Comunista Italiano lo portò anche a essere eletto alla Camera dei deputati per due volte nel 1976 e 1979. Nel suo ruolo di amministratore del Comune di Pisa si è distinto, vista anche la preparazione degli studi e la professione di commercialista (aveva un avviato studio in Via Sant’Andrea), per l’attenzione ai conti dell’Ente. Bernardini è stato uno dei protagonisti delle scelte urbanistiche fondamentali per la città di Pisa quali la realizzazione dell’area artigianale a Ospedaletto e l’espansione residenziale nell’attuale quartiere di Pisanova. Il mio cordoglio giunga alla famiglia e a tutte le persone che hanno avuto modo di frequentarlo e di apprezzarlo come persona e come politico”.

Questo le parole commosse di Fausto Valtriani, manager ed ex dirigente del Pci di Pisa (poi Pds e Ds): “Il Covid si è portato via Vinicio Bernardini. Per me è stato un maestro, un compagno e un secondo padre a cui chiedere sempre consiglio. Quando si arrabbiava con me mi chiamava ‘coso’. Provo un grande dolore”.

Carlo Sorrente, segretario del Psi di Pisa affida il suo ricordo a Facebook: “Un compagno di grandissimo valore un riformista rigoroso del Pci. Ho un cruccio, negli anni 1990-1993, non aver raccolto la sua disponibilità leale e costruttiva a salvare il salvabile nell’esperienze costruttive e unitarie delle maggioranze di sinistra della nostra provincia; poi non ci fu più tempo e modo”.

 

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