A trentanove anni il livornese Jonathan Mangone è morto dopo quattro giorni di febbre alta. Il medico, come raccontano i suoi familiari al Tirreno, gli aveva detto che se lunedì (oggi, ndr) non fosse stato meglio gli avrebbe fatto il tampone. Mangone, cassiere di un supermercato, è peggiorato nel pomeriggio di sabato. Non riusciva più a respirare ed è andato in arresto cardiaco. Arrivati i soccorsi  è stato rianimato e portato in ospedale d’urgenza. Lungo il tragitto ha avuto un altro infarto. Intorno alle 21 di sabato è morto in ospedale. In seguito si è appurato che aveva contratto il Covid-19.

Si sarebbe potuto salvare se fosse stato curato nel modo giusto per tempo? I suoi familiari presenteranno un esposto in procura per chiarire le cause della morte e se vi siano state eventuali negligenze. L’autopsia, disposta dalla procura, servirà ad accertare le cause del decesso.

Jonathan aveva la febbre alta già da martedì scorso, ma il medico gli avrebbe risposto di curarsi con alcuni medicinali comuni e, solo nel caso in cui le condizioni non fossero migliorate, di sottoporsi ad un tampone proprio oggi.

Pur essendo sovrappeso Jonathan godeva di buona salute, tanto che fino all’anno scorso aveva giocato abitualmente a calcetto con gli amici. Per la stazza e il carattere lo chiamavano il “gigante buono” ma anche Bud (per la somiglianza a Bud Spencer). Tifosissimo del Livorno, aveva un debole anche per la Juventus, ma in caso di confronto diretto tra amaranto e bianconeri non aveva dubbi: tifava Livorno.

Aggiornamento

L’Asl Nord Ovest fa sapere che Mangone “è arrivato privo di vita in ospedale. Gli è stata praticata la rianimazione, ma senza esito”.

6 Comments

  1. Embè..basta guardarlo… sicuramente obeso..e sicuramente con altre patologie… fatela finita con questo terrorismo criminale.

  2. in buona salute perchè tirava 2 calci a pallone con gli amici???dai,un pò di serietà..

  3. Una mia carissima amica, sana di costituzione e atleta professionista, di anni 38, è morta nel 1999 per influenza in 5 giorni. Sono cose che sono sempre successe

  4. …effettivamente sono cose che succedono da sempre…persone giovani che muoiono con una semplice influenza ci sono ogni anno! E’ vero che spesso andando ad analizzare il 90% dei casi era poi quello di pazienti con pregresse patologie note e talora non note. In determinati periodi della nostra vita le difese immunitarie possono essere più basse per moltissime ragioni,cambio di alimentazione,logorio psichico e/o fisico ecc…
    Ci sono stati casi pubblicati su alcuni quotidiani di centenari che hanno contratto l’infezione da coronavirus e sono guariti ! Come dice un vecchi adagio popolare ” il vecchio deve morire ma il giovane PUO’ morire…triste ma vero.
    Sino ad oggi i morti per coronavirus direttamente e non per coronavirus innestatosi su malattie pregresse sono in realtà come numero simili a quelli di ogni influenza stagionale. Anche l’influenza ammazza persone ogni anno.
    E’ un brutto virus sia chiaro ma pian piano dovrà per forza calare la sua forza …il problema che sicuramente non era un virus che veniva trasmesso da uomo a uomo da milenni. Ma trattasi di virus che ha fatto il salto di specie …dai pipistrelli all’uomo.Ci vorrà del tempo per diventare noi più resistenti e il virus meno aggressivo! Altra ipotesi si tratterebbe invece di un virus manipolato in laboratorio e poi sfuggito come dice una dottoressa cinese di cui non si sente stranamente più parlare! In tal caso non sappiamo se seguirà il percorso di un virus come quello descritto prima. Essendo un virus innaturale gli scenari sono tutti aperti…ahimè! Ahinoi…

  5. cristiano pugnana Reply

    In realtà ha avuto ben 2 infarti il giorno che è stato soccorso e sarebbe opportuno SCRIVERLE certe cose visto che non sono cosi trascurabili, e che fosse positivo al Covid è da confermare visto che il 90% dei tamponi sono falsi positivi…..serve la giusta narrazione dei fatti

    • Orlando Sacchelli Reply

      “Lungo il tragitto ha avuto un altro infarto”… vuol dire che ne ha avuto uno prima. Comunque abbiamo cercato di scrivere in modo più completo la frase precedente, per chiarire meglio i fatti.

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