Chissà cosa scatta nella mente di quei turisti che portano a casa la sabbia di un posto di mare che hanno visitato. Probabilmente il desiderio di portare via con sé un “pezzo” di un posto dove si è trascorsa una bella vacanza, con un mare stupendo e altri ricordi positivi. Non basterebbe fare delle foto o dei filmati? Probabilmente c’è chi ama avere qualcosa da toccare. E cosa, se parliamo di mare, meglio della sabbia? Il problema è che non si può, non solo perché è vietato ma anche perché può danneggiare l’ambiente.

All’aeroporto Galilei di Pisa la Guardia di Finanza ha sequestrato circa 13 kg di sabbia e ciottoli che tre turisti spagnoli avevano preso dalle spiagge dell’isola d’Elba. Dopo il sequestro dei tredici sacchetti il caso è stato segnalato all’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano. Secondo il Codice della Navigazione portarsi a casa la sabbia è furto aggravato, sia perché si tratta di un bene (demaniale) destinato alla pubblica utilità, sia perché può causare un danno idrogeologico all’arenile mettendo a rischio la fruibilità della spiaggia, specie se sottoposta a vincolo paesaggistico.

I sacchetti di sabbia sono stati riconsegnati all’Ente Parco e saranno esposti in un centro di educazione ambientale dell’isola, a Lacona, dove si svolgono attività per sensibilizzare i cittadini sulla difesa degli arenili e delle dune. I ladri di sabbia cosa rischiano? Oltre a una denuncia penale anche una sanzione amministrativa da 1.549 a 9.296 euro. Con quei soldi sicuramente potrebbero acquistare dei souvenir di gran pregio, lasciando la sabbia e i ciottoli al proprio posto.

“Questa pessima pratica – ricorda l’Ente Parco – purtroppo molto diffusa tra i turisti balneari, provoca un enorme danno all’ecosistema biologico e geologico, rischiando di modificare la dinamica costiera e compromettendo l’equilibrio degli arenili. Fortunatamente stavolta, non è andata così. I tre studenti valenciani sono stati assicurati alla giustizia e la sabbia è tornata al suo posto”.

2 Comments

  1. 13 kg. sono un po’ tanti ma credo che si faccia troppo can can tenendo conto che, nella maggior parte delle spiagge italiane, tutti gli anni deve essere portata sabbia di riporto per ripristinare quella che le mareggiate invernali hanno portato via. Il discorso ci potrebbe stare per spiagge specifiche, con la loro sabbia di un particolare colore ma generalizzare è alquanto banale. A breve consegneranno alla giustizia pure i bimbetti che portano a casa sabbia in quantità non pulendo adeguatamente secchiello e paletta.
    Proprio all’Isola d’Elba, alcune spiagge in piccole cale sono ormai scomparse: stia tranquillo il giornalista, nessun turista è arrivato con la ruspa a rubare la sabbia ma il mare ha semplicemente fatto il suo dovere mentre le amministrazioni pubbliche si guardavano bene dal ripristinare lo stato delle cose.

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